Guidata dal futuro. La leadership secondo Schot

Full-Time MBA Leadership Series

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Se un incontro sulla leadership e l’innovazione deve “volare alto”, quello che Bram Schot ha avuto con gli studenti del Full-Time MBA di SDA Bocconi per le Leadership Series ha qualcosa che lo avvicina addirittura a una lectio magistralis. Con lo stile comunicativo di un top manager più che di un accademico, l’ex CEO di Audi, ora membro indipendente del board di Shell nonché Associate Professor of Practice in Corporate Strategy in SDA Bocconi, ha toccato molti dei “massimi sistemi” della contemporaneità, dalla complessità alla sostenibilità, dalle strategie organizzative alle qualità personali necessarie per guidare e non subire il cambiamento. La leadership, appunto.

Il primo, e forse più urgente, argomento è quello del cambiamento, o meglio – sottolinea Schot distinguendo i due concetti – della trasformazione. Perché, sostiene, nel mercato e nella società è in atto un mutamento radicale dei paradigmi: “oggi la competizione è tra le idee, non più tra i prodotti/servizi”. La tecnologia naturalmente ha una grande parte in questo processo di trasformazione – “Il gap tra ciò che possiamo immaginare e ciò che possiamo fare non è mai stato così piccolo” – ma resta uno strumento dietro il quale si deve sviluppare un pensiero nuovo: “Possiamo agire ‘all’indietro’ partendo da come immaginiamo il futuro invece che ‘in avanti’ muovendoci dalla nostra esperienza passata. La nostra eredità non è più il nostro destino”.

L’innovazione è il diretto corollario di questa premessa. “La necessità è la madre dell’invenzione. Ma invenzione non significa innovazione”, continua il manager. “Le innovazioni sono invenzioni portate sul mercato”. In questi termini l’innovazione è anche parente stretta della competitività. E qui Schot invita le aziende a porsi delle “domande brutali”, tra cui: siamo un benchmark per la concorrenza? Che cosa detta le nostre azioni: la concorrenza o la nostra visione del futuro? Abbiamo idee del futuro diverse da quelle dei nostri competitor? “Affrontare la realtà è vitale: se rispondete ‘no’ a diverse di queste domande, potreste trovarvi in grossi guai”. Bisogna passare “dalle best practice alle next practice”.

Non è più possibile parlare di futuro senza parlare di sostenibilità, punto più che sensibile per chi si muove da anni nel mondo dell’automotive e dell’energia. Un tema che Schot affronta in modo “laico” e pragmatico, riconoscendo tutte le criticità di una transizione verde – a partire dalla resistenza dei consumatori a cambiare le loro abitudini e il loro stile di vita – ma sapendo che è l’unica strada percorribile. “Dobbiamo creare un senso di urgenza nelle nostre aziende: a dispetto dei margini economici, siamo tutti obbligati a spostare i nostri obiettivi per il bene del pianeta. A partire dai Board”. E poiché il settore industriale e i mercati possono e devono guidare questa transizione, il suo è anche un auspicio politico: “Più che prevedere finanziamenti diretti per le energie alternative, i governi dovrebbero compensare le perdite delle aziende che mettono in atto la transizione energetica, in modo che queste possano smettere di preoccuparsi dell’erosione dei margini attuali e pensare all’innovazione”.

Da qui alla leadership, tema centrale dell’incontro, il passo è breve. “Non credo troppo nel cambiare (changing) le persone, quanto piuttosto nel responsabilizzarle (charging)”, afferma Schot nel suo modo quasi aforistico. Le domande da porre ai propri collaboratori sono: dov’è il futuro? Cosa puoi fare tu? Qual è il tuo valore aggiunto? In un mondo dove quasi tutto è riproducibile, il segreto del successo di un’azienda e della sua leadership sta nel poter contare sulle persone e le competenze giuste, avere la giusta cultura e la capacità di execution.

Il suo è quasi un decalogo dettato dall’esperienza: “Metti le persone migliori sulle opportunità, non sui problemi”, “Non ricompensare le persone se fanno del loro meglio, ma per i risultati che ottengono”, “Dai a tutti una voce, non solo un voto: otterrai le informazioni necessarie per decidere”. Ma il leader deve saper agire anche su sé stesso – “Non sei mai prigioniero della situazione, puoi sempre fare le tue scelte”, “Abbi coraggio, non parlare troppo, fai le cose” – e deve accettare di esporsi stimolando il pensiero critico - “Il feedback è cruciale e tu avrai il feedback che meriti. Organizza le occasioni di feedback soprattutto quando sali nella scala gerarchica e renditi raggiungibile da tutti i livelli dell’organizzazione, dedicando tempo alle persone. E ricorda che non c’è niente di off limits nelle discussioni”.

Ne emerge una leadership visionaria e concreta al tempo stesso che Bram Schot sintetizza in una sorta di headline del suo intervento – “Sogna più a lungo di quanto dura la notte, ma sogna con una deadline e plasma e guida la rivoluzione” – sullo sfondo di un bruco che diventa farfalla.



SDA Bocconi School of Management

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