L'angelo custode dei bimbi abbandonati

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GABRIELE TROILO, DOCENTE BOCCONI, INSIEME AD ALCUNI COLLEGHI E AMICI HA CREATO LA ONLUS LA GOTITA, CHE IN BOLIVIA DA' CASA A CENTO PICCOLI. CON LA SPERANZA DI ACCOMPAGNARLI FINO AL MONDO DEL LAVORO

“Ciò che l’insegnante è, è più importante di ciò che insegna”, scriveva lo psichiatra americano Karl Menninger. “Lei è un professore umano”, è capitato, invece, che scrivessero gli studenti a Gabriele Troilo, SDA Professor e docente del corso di Marketing nei settori creativi alla Bocconi che nel 1990 si è laureato nell’ateneo milanese in Economia aziendale con indirizzo marketing. “Credo che l’umanità di cui parlano i ragazzi derivi da una certa attenzione ai temi di relazione che ho affinato nella mia esperienza con La Gotita”.

Troilo, infatti, con altri due docenti di SDA Bocconi e dell'Univerisità Bocconi, Emanuela Prandelli e Paolo Guenzi, e alcuni amici hanno fondato una onlus attiva in Bolivia in due comunità di accoglienza per bambini. Tutto inizia nel 2008 quando, spinto dal desiderio di provare un’esperienza di volontariato, è partito per la Bolivia con l’idea di prestare servizio in una comunità per bambini abbandonati. “Mi sono innamorato dei loro sorrisi e sono voluto tornare tutte le volte che ho potuto per i due anni successivi”. Oruro era diventata la sua seconda dimora e i bambini della casa di accoglienza la sua famiglia. Prima di ogni partenza, Troilo chiedeva ad amici e famigliari di aiutarlo ad acquistare tutto ciò che potesse servire ai piccoli boliviani e loro, oltre a sostenere le sue iniziative, l’hanno esortato a strutturare un gruppo per poter operare in maniera più sistematica. “E’ nata, così, La Gotita, una piccola onlus che, passo dopo passo, contribuisce a migliorare la vita di circa 100 bambini”. Quest’esperienza è iniziata con un progetto di fisiopsicoterapia per portatori di handicap, è proseguita con la realizzazione di un parco giochi e la ricostruzione del tetto dell’edificio della comunità.

“Il progetto è costato 150mila euro e grazie allo studio di architettura Arcò abbiamo realizzato una copertura di piante nel cui strato drenante sono stati inseriti 400.000 tappi di plastica raccolti dalle scuole della zona. L’opera è stata completata con grandi lucernari in plexiglass che oltre a lasciar penetrare la luce ricreano l’effetto serra per consentire il riscaldamento degli ambienti interni. L’inverno di Oruro, infatti, è molto rigido”. Il sogno di Troilo è quello di poter accompagnare i suoi ragazzi, una volta diventati diciottenni, nel mondo del lavoro perché quando escono dalla comunità sono ancora emotivamente molto fragili. Così, riemerge il suo animo di maestro, inteso come guida, anche se cerca in tutti i modi di non far diventare quest’impegno un’estensione della sua vita professionale: “quando sono arrivato per la prima volta nella comunità mi è stato chiesto se avessi voluto insegnare. Ho risposto di no e mi sono messo a giocare con i bambini”.

Fonte: ViaSarfatti25

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