Innohack di SDA Bocconi: la vittoria dell’innovazione applicata

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Idee innovative che diventano realtà: non è solo un slogan. Innohack di SDA Bocconi – la nuova metodologia sviluppata da SDA Bocconi e applicata ora ad una nuova iniziativa nata dalla collaborazione tra la Scuola e la multinazionale farmaceutica Boehringer Ingelheim allo scopo di trovare nuove soluzioni nella gestione delle patologie croniche – si è conclusa con la valutazione di sette progetti innovativi che si sono misurati proprio con la realtà concreta dei pazienti e dei servizi di cura e assistenza rivolti a loro. I progetti, selezionati a gennaio tra venti proposte emerse dai gruppi di lavoro, sono stati presentati presso la sede di SDA Bocconi nella giornata conclusiva dell’iniziativa, dopo aver passato una fase di validazione attraverso ricerche qualitative e sperimentazioni sul campo. Tra questi, il Comitato Scientifico – composto da tre esperti di BI, un docente SDA Bocconi e un consulente di Deloitte – ha scelto il progetto vincitore dell’Innohack.

La gestione delle cronicità si fa in sette
Si tratta di sette iniziative condotte da altrettanti gruppi, nei quali erano suddivisi i 41 partecipanti, che si occupano della gestione innovativa di diversi tipi di patologie croniche, uno dei punti più critici del sistema di assistenza socio-sanitaria pubblica. Emergono considerazioni comuni rispetto al fenomeno delle cronicità, tra le quali, principalmente, il coinvolgimento di diversi soggetti oltre al paziente e quindi l’esistenza di reti di relazioni complesse e delicate, e l’impatto delle cure sullo stile di vita e quindi la necessità di un’adesione attiva del malato. I progetti esaminati si occupano di diverse patologie, dalle cardiovascolari alle asmatiche, dal diabete alla broncopneumopatia ostruttiva. Tutti propongono uno sguardo nuovo sul problema della cronicità e offrono soluzioni originali e “olistiche”. È chiara per tutti, in altre parole, la necessità di non limitarsi agli aspetti clinici della patologia ma di rivolgersi alla persona nel suo complesso, calata nella sua realtà quotidiana.

Un “contest” dove vince la qualità della vita
Il progetto dichiarato vincitore dal Comitato scientifico la parola “realtà” ce l’ha addirittura nel titolo. È il “Diabetes Reality Contest” e propone una modalità originale per affrontare le difficoltà delle persone affette da diabete e i diversi aspetti della loro quotidianità (assistenza medica, alimentazione, stili di vita). Si tratta di una sorta di competizione, in un format “tipo Masterchef”, che segua la giornata-tipo di un gruppo di pazienti diabetici e le problematiche che la costellano. L’obiettivo è quello di sperimentare e “far vincere” strategie per affrontare con più efficacia la cura e per migliorare la qualità della loro vita. Nella fase di sperimentazione il progetto ha riscosso un ampio consenso: del campione di pazienti intervistati, più dell’80% seguirebbe senza dubbio il programma e la metà vi parteciperebbe in prima persona. Ora il progetto vincitore, al quale va una somma di 15mila euro, potrebbe essere attuato da Boehringer Ingelheim.

La selezione dei progetti finalisti, prima, e la nomina del vincitore, poi, esprimono chiaramente la filosofia su cui si basa lo strumento Innohack, ovvero lo stimolo di una “creatività operativa”. I criteri di valutazione infatti sono articolati e riguardano l’idea (il suo grado di innovazione e la coerenza con la situazione di partenza e l'obiettivo da raggiungere, con particolare attenzione alla centralità del paziente), il progetto (efficacia rispetto al problema da risolvere, varietà di stakeholder coinvolti, tecnologie e strumenti a supporto delle soluzioni proposte, sostenibilità nel medio-lungo termine) e anche la sua presentazione (requisiti formali, chiarezza e completezza espositiva).

Una formula di successo
Innohack di SDA Bocconi conferma l’efficacia di questa metodologia adottata per produrre idee innovative di effettiva applicabilità in tempi rapidi. Una metodologia che non si ferma solo alla parte creativa, ma dà molto spazio alla validazione delle idee. Come sostiene Mikkel Draebye, SDA Professor di Strategy and Entrepreneurship e responsabile del progetto, «è difficile a priori capire se un’idea è buona o no. Molte idee sono buone solo sulla carta o nella testa delle persone. Nel campo dell’innovazione non esistono “epifanie”, non c’è nessuno in grado di prevedere nel dettaglio se e come un’idea funzionerà in un ambiente complesso. I risultati si ottengono solo lavorando con iterazioni sul campo. È un metodo che viene dal mondo delle start-up, dove i tempi di verifica e correzione sono stringenti».

Naturalmente l’efficacia della formula dipende anche dall’adesione attiva di tutti i soggetti coinvolti. In questo caso un fattore che ha contribuito al successo dell’iniziativa è stata sicuramente la filosofia dell’azienda-partner. «In Boehringer Ingelheim abbiamo intrapreso un percorso fondato su un approccio “Value Based”», ha dichiarato Sabine Greulich, Presidente del Gruppo, a conclusione di Innohack. «Miriamo a promuovere e supportare lo sviluppo di un sistema sanitario migliore e sostenibile e crediamo che il valore emerga attraverso l’innovazione e che qualsiasi progresso sia possibile se basato sulla cooperazione. I nostri principi-guida sono: mettere il paziente al centro, ascoltare gli stakeholder per allineare la nostra offerta alle loro esigenze e investire nella diversità, esplorando e integrando le prospettive dei nostri interlocutori». E rivolgendosi ai partecipanti ha concluso: «Il progetto Innohack ingloba tutti questi principi. E oggi vi ringraziamo per i vostri progetti attraverso i quali potremo creare valore insieme per i pazienti e per il Sistema sanitario nel suo complesso».

 

INNOHACK | SDA bocconi

Il valore di un'idea sta nel metterla in pratica

 SDA Bocconi School of Management

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