Teoria in pratica

Le Marie Curie perdute: il ruolo della famiglia nel formare la prossima generazione di inventrici

Il contesto

Negli ultimi decenni, il divario di genere tra i laureati nelle discipline STEM si è costantemente ridotto. Per esempio, se nel 2013 appena il 34 per cento delle donne si laureava in settori STEM, la percentuale nel 2017 saliva al 48 per cento (includendo i titoli di studio in ambito sanitario). Oggi, tuttavia, le invenzioni continuano a essere brevettate principalmente da uomini. Il che significa che il divario tra la percentuale di donne che avrebbero le competenze per realizzare invenzioni e la percentuale effettiva di inventrici è sorprendentemente profondo. Poiché talento e creatività sono equamente distribuiti tra i sessi, sembra dunque esistere un potenziale inventivo non sfruttato, gli «Einstein perduti» o, meglio, le «Marie Skłodowska Curie perdute».

La prima letteratura sul divario di genere nell’innovazione si è concentrata sulle modalità di selezione delle donne nei campi STEM, assumendo l’istruzione superiore come prerequisito per la transizione all’attività di inventrice. La letteratura più recente ha dimostrato che ulteriori influenze, come quelle provenienti dall’ambiente in cui vivono bambine e bambini, la famiglia in primis, sono centrali nel formare la prossima generazione di inventrici e inventori. Finora si è ritenuto per lo più che la famiglia, come ambiente di provenienza, fornisse le caratteristiche di fondo oggettive e le risorse in grado di influenzare future opportunità. Meno attenzione è stata prestata al ruolo attivo dei genitori, che agiscono come intermediari nell’acquisizione e nell’interpretazione di informazioni, norme e valori esterni, e concorrono a formare eventuali stereotipi e preconcetti che vengono trasmessi a bambini e bambine.

La famiglia è il più importante trasmettitore intergenerazionale di valori sociali. I genitori fanno parte della società e sono esposti alle informazioni esterne, che interpretano secondo le loro convinzioni. Sulla base di queste interpretazioni sviluppano aspettative sulle opportunità e sul risultato delle scelte di figli e figlie. Queste aspettative possono essere legate al genere della prole in molti modi e possono influenzare un percorso di studi o un’attività professionale in maniera non neutrale rispetto al genere.

Nel caso della propensione a sviluppare invenzioni, l’influenza dei genitori come intermediari di informazioni esterne può essere considerata particolarmente rilevante se uno o entrambi i genitori sono essi stessi inventori e sono quindi consapevoli delle caratteristiche del contesto inventivo.

La ricerca

La presente ricerca combina la consultazione della letteratura più recente sui fattori che influiscono sulla possibilità di diventare inventori a una serie di contributi volti a individuare in che misura la trasmissione intergenerazionale degli interessi professionali dipende dal genere.

Per la nostra analisi empirica abbiamo utilizzato i dati relativi agli individui nati tra il 1966 e il 1985 e residenti in Danimarca al compimento dei 19 anni (tipicamente, l’età in cui ci si diploma alla scuola superiore). Abbiamo potuto disporre di informazioni complete su 1,2 milioni di individui, informazioni che riguardano i loro percorsi educativi e il background educativo dei genitori, la situazione di vita familiare nell’infanzia e nell'adolescenza, il luogo di residenza e il reddito familiare. Il campione di riferimento comprende circa 4.600 inventori (e cioè di residenti danesi che hanno effettuato una domanda di brevetto europeo). Solo il 15 per cento di questi inventori sono donne.

Un’analisi che cerchi di stimare l’impatto di genitori inventori sulla probabilità dei figli e delle figlie di diventare a loro volta inventori deve riuscire a identificare questo effetto al netto di tutti gli altri fattori in gioco, come il background educativo o il talento innato delle figlie e dei figli. Abbiamo affrontato questa sfida in due modi:

  • distinguendo l’effetto dei genitori che sono essi stessi inventori da quello prodotto da una serie di attributi direttamente osservabili e tipicamente correlati ad essi (le risorse finanziarie dei genitori, il loro livello e campo di istruzione, il luogo residenza della famiglia del bambino);
  • utilizzando un approccio sperimentale che si basa sulla composizione del genere dei fratelli e che sfrutta la presenza casuale del genere di un fratello o sorella secondogeniti.

    La nostra analisi prova l’importanza del ruolo giocato dai genitori nelle diverse fasi dell’istruzione dei bambini e mette in evidenza come la trasmissione di questa professione dai genitori ai figli sfavorisca le figlie femmine se queste hanno un fratello.

Conclusioni e implicazioni

Il nostro studio contribuisce a spiegare chi e perché diventa un inventore, aggiungendo un’importante riflessione alla letteratura esistente: i genitori sono intermediari che, in base alla propria interpretazione delle informazioni esterne, contribuiscono a creare o limitare opportunità per i propri figli e, soprattutto, per le proprie figlie.

La trasmissione intergenerazionale della propensione a inventare è influenzata dalle aspettative di genere dei genitori rispetto ai rendimenti che le figlie e i figli possono trarre dall’attività di invenzione e avvantaggia le figlie solo quando le interpretazioni dei genitori delle informazioni esterne non sono legate al genere.

I nostri risultati suggeriscono che i comportamenti che creano scelte di genere per la carriera o le attività professionali di bambini e bambine iniziano presto, possono svilupparsi all’interno della famiglia e influenzano le opportunità dei figli e delle figlie, anche in percorsi diversi dall’istruzione. Pertanto, spingere le donne verso i titoli di studio STEM può aiutare, ma potrebbe non essere sufficiente per eliminare il divario di genere. Neanche i role-models da soli possono colmare il gap: se influenzano fortemente le scelte educative non sono altrettanto decisivi per spiegare perché più ragazzi che ragazze diventano inventori.

Dovremmo pensare ad azioni aggiuntive che inizino durante l’infanzia e siano rivolte a bambini, bambine e genitori. Rendere le persone consapevoli del pensiero stereotipato e dei comportamenti legati al genere sarebbe il primo passo. Uno strumento efficace per creare consapevolezza può essere inoltre la diffusione di informazioni sulle donne che hanno avuto successo in professioni a predominanza maschile e in particolare nelle carriere legate alle discipline STEM.

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