Scaffale

La democrazia al tempo dell’intelligenza artificiale

“Il problema classico della democrazia: come difendersi dagli abusi dei pubblici poteri, si arricchisce di un capitolo nuovo, come condurre le oligarchie del digitale all’interno dei valori propri delle democrazie occidentali,” scrive Luciano Violante nella sua prefazione al libro di Oreste Pollicino e Pietro Dunn, Intelligenza artificiale e democrazia: opportunità e rischi di disinformazione e discriminazione (Bocconi University Press, 2024).

 

In un mondo in cui stiamo sulla rete, in media, 6h37’ al giorno e in cui le sette imprese tecnologiche più grandi fatturano una cifra vicina al PIL di tutta l’Europa, l’avvento di tecnologie disruptive come l’intelligenza artificiale rende ancora più evidente il fatto che “abbiamo perciò l’urgente necessità di rielaborare il nostro pensiero sulla condizione umana nell’ambiente digitale elaborando una teoria dei limiti e della trasparenza di quel potere, che ci permetta di avvalerci a fondo dei benefici mantenendo le nostre libertà di pensiero e di scelta,” afferma ancora Violante

 

Il rapporto tra nuove tecnologie, in particolare intelligenza artificiale di natura generativa, e valori democratici rappresenta un osservatorio privilegiato per indagare le attuali condizioni dello stato di diritto, non solo nel contesto digitale. Soffermandosi su questo rapporto, il volume illustra una delle sfide più interessanti del costituzionalismo contemporaneo.

 

Stati democratici e organizzazioni regionali di diritto internazionale e sovranazionale devono infatti confrontarsi – sia nel bene, alla luce dei potenziali vantaggi, sia nel male, alla luce degli altrettanto significativi rischi – con uno strumento tecnologico complesso quale l’intelligenza artificiale che può, almeno in apparenza, fare a meno del cosiddetto “fattore umano”. E dunque, tra le altre cose, sembra poter fare a meno anche di quelle operazioni di bilanciamento tra interessi e diritti contrapposti che non sono delegabili, in uno stato di diritto, ad alcun automatismo.

 

Queste coordinate di indagine rappresentano la bussola dello studio di Pollicino e Dunn che, supportato da dati empirici, prova a fare chiarezza su un tema chiave per le democrazie occidentali, guardando ai laboratori privilegiati collegati alla lotta contro la disinformazione, da una parte, e alla tutela del principio di non discriminazione, dall’altra.

 

“Il merito principale di questo volume è quello di affrontare con rara competenza, eccezionale chiarezza e una ricca casistica, i principali problemi costituzionali posti dall’ambiente digitale sviluppando in quell’ambiente i diritti codificati dall’art. 2 del Trattato sull’UE: pluralismo, non discriminazione, tolleranza, giustizia, solidarietà, parità tra uomo e donna,” conclude Violante.

 

  • Editore: Bocconi University Press.
  • Data di pubblicazione: settembre 2024.
  • ISBN: 979-12-80623-33-1.
  • Pagine: 240.
  • Formato: carta, digitale. 

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ORESTE POLLICINO oltre a insegnare in SDA Bocconi School of Management, è Professore ordinario di Diritto costituzionale e Diritto dei media presso l’Università Bocconi, dove è direttore del Master in Law of Internet technology.

 

PIETRO DUNN è Dottore di ricerca in Law, Science and Technology presso l’Università di Bologna e presso l’Università del Lussemburgo.

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