Il Meglio del Piccolo

Cena di classe

Sabato scorso si è conclusa la 13° edizione del corso General Management delle PMI. 

Il corso è iniziato a febbraio quando eravamo ancora in emergenza sanitaria e i "miei" imprenditori hanno vissuto in questi mesi tutte le tensioni dettate dalla pandemia prima e dal conflitto dopo. Sono stati mesi pesanti e faticosi eppure in aula, con questo gruppo in particolare, si è sviluppata una "comunione" e una "solidarietà" sorprendenti.

Lancio una ipotesi che può apparire provocatoria: venuti al corso per imparare metodi e strumenti per migliorare la gestione delle loro aziende e magari anche per  fregiarsi di un marchio associato ad una scuola di formazione prestigiosa come la nostra, hanno portato "a casa"  qualcosa di diverso e di inaspettato. 

Formulo una tale ipotesi perchè con questo gruppo sono accadute cose particolari. Lezioni che terminavano molto oltre l'orario canonico -  9/10 ore di aula - e che si concludevano spesso a cena tutti insieme. Il massimo è stato raggiunto giovedì scorso. Due partecipanti, Matteo e Laura Parolini, hanno organizzato una cena di classe a casa loro fuori Milano aprendo le porte della loro residenza a tutti i colleghi. Fin qui niente di così speciale. Meno scontato che gli ospiti, nel corso della settimana precedente, si fossero organizzati inviando a casa di Matteo Parolini pacchi di prodotti alimentari dalle diverse regioni di provenienza con una organizzazione degna di un catering professionale. Anche l'arrivo è stato mitico:  una certosina condivisione delle poche auto disponibili per raggiungere il luogo della festa a 20 km dal nostro campus. Incredibile quella sera, tra adulti che si conoscevano tutto sommato da poco,  il desiderio di stare insieme, di conversare, di confrontarsi senza nessuna seconda finalità e senza nessun eccesso. Sottolineo questo aspetto perchè i momenti conviviali non sono mai stati la negazione di quelli di lavoro, quasi a voler dimenticare e staccare del tutto rispetto al vissuto in aula o in azienda.

ll confronto costruito anche fuori dall'aula, in un clima informale ma serio, ribadisco, è a mio avviso la vera eredità di questo corso. Scambi in cui si parla delle proprie preoccupazioni con persone che vivono le stesse ansie ottenendo un risultato immediato perché “un problema condiviso è già un problema in parte risolto”. 

Così grazie a questa condivisione continua la visione imprenditoriale di molti dei partecipanti è cambiata.

Qualcuno tra loro ha preso coraggio, rendendosi conto di essere molto meglio di quanto pensava. Prendendo fiducia ha fatto scelte importanti per l'azienda. Altri hanno smesso di pensare che il valore della propria impresa passa solo attraverso la crescita strettamente dimensionale, iniziando a conoscere nuove metriche per misurare la forza dell'azienda. Altri ancora hanno capito di non essere sbagliati ma al contrario di essere gli attori protagonisti del modello originale di sviluppo economico italiano. Hanno compreso che avere in testa la piccola dimensione a livello strategico può non essere un limite anzi un elemento di vantaggio competitivo. Molti si sono dati ascolto, supporto e sostegno vicendevole: i più senior con i più giovani e viceversa. Tutti nessuno escluso ha colto l'occasione di pensare al futuro della propria impresa. Giornate intere, senza continue interruzioni per pianificare cosa fare nel medio/lungo termine, per guardare oltre il muro delle urgenze e dei mal di testa del momento. Un risultato, si potrebbe obbiettare, ottenibile anche da soli, a costi inferiori. Vero sì ma solo parzialmente. Il corso ha costituito un appuntamento da non mancare: date in agenda vincolate per concentrarsi sul futuro, accompagnati da qualcuno che guida il flusso dei pensieri, orienta, corregge. Da questo punto di vista, noi formatori, non me ne vogliano i colleghi, siamo stati un po’ come personal trainers ingaggiati per “forzare” il cliente ad allenarsi (con metodo) secondo una frequenza stabilita che, altrimenti, senza un prezzo e un impegno, poteva essere facilmente rinviata.

Altri ancora come Pietro e Nicola sono tornati in Puglia con lo stesso volo confessandomi di essere diventati amici strettissimi con inviti reciproci al compleanno e a al battesimo dei rispettivi figlioli.

Tutti infine hanno avuto la conferma che si può apprendere anche da adulti senza pesantezza, senza noia e che come diceva qualcuno: "apprendere è un'esperienza tutto il resto sono solo informazioni."

Questa edizione non è stata solo un corso. E' stata un'esperienza di condivisione da cui imparare. Anche e soprattutto per me.

Grazie carissimi diplomati della 13° edizione per la vostra grande lezione.

 

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