Se l’importanza e l’interesse sono la base per configurare l’approccio al lavoro nella vita quotidiana, ci sono altri aspetti che vanno a comporre un quadro a tutto tondo delle percezioni e degli atteggiamenti verso la vita lavorativa. Fino a che età si pensa di essere fisicamente e mentalmente in grado di lavorare? La media globale delle risposte individua i 60 anni come soglia e, con le eccezioni di Polonia, Malesia e Arabia Saudita, dove il picco anagrafico viene rispettivamente identificato nei 44, 48 e 50 anni, non ci sono differenze significative tra Paesi. Per quanto riguarda le aree geografiche la situazione è piuttosto omogenea e si va dai 66 anni del Nord America ai 56 dell’Africa e del Medio Oriente. E fino a che età si pensa di poter trovare lavoro? In media fino a 49 anni. Qui spiccano i 41 dell’Italia (all’ultimo posto in compagnia di Malesia e Polonia) e i 59 di Paesi Bassi e Stati Uniti. L’Italia si colloca inoltre al primo posto nella classifica che analizza la differenza tra l’età massima percepita per trovare lavoro e quella giudicata come soglia oltre la quale non si è abbastanza fit per lavorare: 20 anni contro una media globale di 11. Mediamente, a livello globale, è a 59 anni la soglia oltre la quale si ritiene di doversi «ritirare a vita privata»: si va dai 55 del Medio Oriente ai 63 dei Paesi G8 e del Nord America. Non poteva certo mancare, infine, il dato sulla soglia oltre la quale si vuole continuare a lavorare, prima di collocarsi a riposo: mediamente, a livello globale, fino a 57 anni ci si sente attivi. Per quest’ultimo dato si va dai 50 anni della Malesia ai 63 del Giappone, il Paese in cui si tende a voler lavorare più a lungo.