
- Data inizio
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- 19 mag 2025
- 5 giorni
- Class
- Italiano
Comprendere a fondo e implementare con efficacia la nuova dimensione della sostenibilità aziendale e saper realizzare un piano strategico guidato da criteri ESG.
In un periodo di crisi come quello odierno, segnato dall’emergenza legata al Covid-19, l’accesso all’elettricità gioca un ruolo fondamentale nel garantire i servizi essenziali alla popolazione di un paese, specialmente in Africa, dove il settore energetico è spesso già inadeguato e vulnerabile. In particolare, l’impatto della pandemia sul continente potrebbe compromettere i progressi significativi nell’accesso all’energia che sono stati raggiunti negli ultimi anni. Innanzitutto, la crisi economica globale e la conseguente diminuzione del consumo di elettricità rendono più difficile per molti clienti domestici e molte imprese pagare i servizi energetici. Perciò, le utility africane, alcune delle quali si trovavano già in situazioni finanziarie difficili, potrebbero avere ulteriori problemi di liquidità, mettendo a rischio molti posti di lavoro e investimenti, riducendo o rallentando l’accesso all’energia da parte dei cittadini. In tutto ciò, che ruolo avranno le fonti di energia rinnovabile? Come possono contribuire alla ripresa post-Covid-19 e più in generale al miglioramento della qualità della vita della popolazione africana? Quali politiche e azioni mirate ad aumentare l’accesso all’energia è necessario che i governi africano adottino affinché il Paese possa superare la crisi promuovendo una crescita sostenibile e duratura?
Al giorno d’oggi, ben 600 milioni vivono nell’Africa subsahariana, corrispondenti alla metà dell’intera popolazione africana, mentre centinaia di milioni hanno accesso a un servizio insufficiente o inaffidabile. Inoltre, circa 900 milioni di persone in Africa, vale a dire oltre il 70% della popolazione del continente, non hanno accesso a fonti di energia pulita per le esigenze domestiche, dovendo dunque affidarsi alle tradizionali fonti energetiche derivante dalle biomasse. L’inquinamento atmosferico che ne deriva causa circa 500.000 morti premature all’anno. Nei prossimi anni, la domanda di energia in Africa crescerà a una velocità doppia rispetto alla media globale, soprattutto a causa del boom demografico ed economico del continente. Diventa quindi ancora più urgente costruire infrastrutture energetiche in grado di fornire un accesso all’energia pulita a tutta la popolazione e, più in generale, di favorire uno sviluppo sostenibile.
Secondo i risultati dello studio The impact of Covid-19 on Africa’s energy sector condotto da SDA Bocconi in collaborazione con RES4Africa Foundation e la Commissione Economica per l’Africa delle Nazioni Unite (UNECA), le fonti di energia rinnovabile possono svolgere, nella fase di recupero post emergenza Covid-19, un ruolo cruciale nello sviluppo di un sistema energetico più sostenibile sia da un punto di vista economico sia per garantire alla popolazione africana un sistema sanitario efficiente, la disponibilità di adeguate risorse alimentari e un buon livello di istruzione.
Anche se la diffusione di Covid-19 sul territorio africano è stata inferiore rispetto ad altre zone del pianeta (2,67% delle infezioni globali e 1,2% del tasso di mortalità globale), la ricerca mostra che la pandemia ha avuto un forte impatto sui paesi africani, che stanno soffrendo pesantemente per la loro dipendenza da altre economie, per il crollo dei prezzi delle materie prime e per la chiusura delle attività commerciali e industriali in risposta alle misure di blocco. Di conseguenza, secondo le stime di UNECA, il tasso di crescita del Pil africano al 2020 dovrebbe scendere dal 3,2% all’1,8% (con una contrazione dell’1,4%); tuttavia, se il livello di shock dovesse aumentare, la contrazione del Pil potrebbe raggiungere il 2,5%. Una crescita più lenta delle economie africane potrebbe avere serie implicazioni sulla crescita dell’occupazione e sulla riduzione della povertà: tra i 5 a 29 milioni di persone potrebbe infatti ritrovarsi in condizioni di povertà estrema.
Dal confronto con quanto sta accadendo nel resto del mondo, dove le misure di lockdown e la conseguente crisi economica hanno portato a una significativa diminuzione della domanda di energia, in Africa la situazione è ben diversa. Il calo della domanda di elettricità nei primi mesi del 2020 è stato relativamente più contenuto; ciò è dovuto principalmente a un sistema energetico tutt’altro che solido e a un’economia relativamente energivora (Figura 1).
Ciononostante, è difficile individuare una tendenza comune tra i diversi paesi africani. Infatti, i dati riportati nella ricerca hanno evidenziato che nei Paesi a basso accesso energetico, come il Mozambico e la Repubblica Democratica del Congo, la domanda di energia elettrica nei primi mesi del 2020 è stata ancora più elevata rispetto agli anni precedenti, soprattutto grazie ai recenti progressi raggiunti nella percentuale di accesso all’energia. D’altra parte, in paesi come il Sudafrica e la Namibia, dove la quasi totalità della popolazione ha accesso all’energia, la domanda ha subito un brusco calo simile a quello che si è verificato nel resto del mondo (Figura 2).
A livello globale, le fonti energetiche rinnovabili sono state l’unica tipologia di energia ad aver registrato un aumento della domanda nel primo trimestre del 2020 e l’unica fonte destinata a crescere. In ottica futura, il recente crollo dei prezzi del petrolio inasprito dal Covid-19 potrebbe rappresentare un’opportunità senza precedenti per gli investitori a concentrarsi maggiormente sulle fonti di energia pulita.
In questo scenario, la diffusione di soluzioni basate sulle energie rinnovabili può rappresentare un contributo fondamentale per sostenere la ripresa post-Covid-19 dell’Africa e per migliorare la qualità della vita di milioni di persone. I leader politici e i policymaker africani si trovano di fronte a un’opportunità storica per coordinare le loro iniziative di ripresa in risposta alla pandemia, al fine di aumentare i loro sforzi per raggiungere l’obiettivo numero 7 dello Sviluppo Sostenibile, vale dire quello che mira a garantire a tutti l’accesso a un’energia accessibile, affidabile, sostenibile e moderna entro il 2030. Questo implica la creazione di stimoli, anche economici, volti ad accelerare la decarbonizzazione e la transizione alle energie verdi, la costruzione di infrastrutture energetiche più resilienti ed efficienti, improntate su innovazione e flessibilità, nonché l’implementazione di soluzioni energetiche decentrate che utilizzino fonti di energia rinnovabili.
A livello di ricerca, l’Africa Lab di SDA Bocconi: