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Ubuntu

Nel 2008 i Celtics vincono il campionato NBA dopo 22 anni. Glenn Anton Rivers, detto “Doc Rivers”, era a quel tempo l’allenatore della squadra (iniziò nel 2004). In varie interviste racconta della fatica iniziale nel guidare questa squadra. Fino a quando scopre l’Ubuntu. Non è una parola – gli dicono – è un modo di vivere! Lui non ne sapeva nulla. Si mette a fare ricerche e capisce che l’Ubuntu può rappresentare la chiave per il successo. È una filosofia e Doc Rivers la traduce così per la sua squadra:

Una persona è una persona attraverso altre persone. Io non posso essere tutto ciò che posso essere, se tu non sei tutto quello che puoi essere. Non posso sentirmi minacciato da te perché sei bravo, perché quanto più tu dai il meglio di te stesso, tanto più io potrò dare il meglio di me stesso.

Ubuntu è un ideale di origine africana e richiama al concetto di “benevolenza verso il prossimo”. Appellandosi all’Ubuntu si è soliti dire Umuntu ngumuntu ngabantu, “io sono ciò che sono in virtù di ciò che tutti siamo”. L’Ubuntu esorta a sostenersi e aiutarsi reciprocamente, a prendere coscienza non solo dei propri diritti e necessità, ma anche dei propri doveri, poiché è una spinta ideale verso l’umanità intera.

 

Doc Rivers chiede ai suoi giocatori di muoversi in campo seguendo questo ideale. Dare il meglio di sé perché solo in questo modo l’altro potrà fare altrettanto. Questo significa, ad esempio, curarsi di coprire e interpretare alla perfezione il proprio ruolo, perché un atro non debba preoccuparsene al posto tuo, e possa, invece, a sua volta svolgere il proprio ruolo.

 

I Celtics prendono sul serio questa proposta, a tal punto che nulla è lasciato fuori. Perfino quando si portano da casa uno spuntino – raccontano – hanno in mente la squadra e portano qualcosa per tutti.

 

Iniziano a vincere, una partita dopo l’altra e Doc Rivers dice: “si respirava un clima che faceva presagire che erano destinati a vincere il campionato”. Tutti, anche i commentatori televisivi, si accorgevano della “profondità” di questa squadra. Tutti erano fondamentali, le tre o quattro superstar tanto quanto chi occupava la panchina.

L’obiettivo di vincere il campionato era importante tanto quanto il come raggiungerlo: insieme.

Ubuntu non rappresenta una caratteristica o capacità particolare del leader (o coach in questo caso), non è legato al suo carisma o alla sua genialità. Rappresenta un ideale, un insieme di valori capaci di ispirare l’operato di un gruppo. Rappresenta una proposta in cui credere, un terreno di gioco dove il singolo viene valorizzato all’interno di una collettività.

 

Ubuntu è ciò che ha salvato l’Africa, attraverso Nelson Mandela e Desmond Tutu che girarono l’Africa predicando questa filosofia. Nelson Mandela, nel 2008, la definì così: “Una persona che viaggia attraverso il nostro paese e si ferma in un villaggio non ha bisogno di chiedere cibo o acqua: subito la gente gli offre del cibo, lo intrattiene. Ecco, questo è un aspetto dell’Ubuntu, ma ce ne sono altri. Ubuntu non significa non pensare a se stessi; significa piuttosto porsi la domanda: voglio aiutare la comunità che mi sta intorno a migliorare?”

 

Significa concepire la propria crescita e il proprio successo strettamente connessi e dipendenti dalla crescita e dal successo della collettività in cui si è inseriti. Significa saper prendere decisioni per sé e per gli altri avendo a cuore e prestando attenzione all’impatto di breve e lungo termine di tali decisioni. Significa allenarsi a riconoscere la complessità dentro alla quale viviamo ogni giorno e a fare leva su ogni componente del gruppo per affrontarla. Significa dotarsi di alleati per sostenere l’agire quotidiano, specie in momenti critici. Significa credere nel valore aggiunto che ogni individuo può portare nel determinare un successo o un fallimento. Questo è quello che ha determinato l’operato di Doc Rivers e di ogni componente della squadra dei Celtics.

 

Quando questo avviene, ecco che si può parlare di leadership.

Perché, in fondo, qual è il fine ultimo di un leader se non quello di creare e abilitare altri leader?

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