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Non Basta Essere Giovani per Assicurarsi un Futuro/parte 1

Nell’immaginario collettivo, la giovinezza è spesso associata a opportunità illimitate e a un futuro luminoso. Tuttavia, la realtà odierna ci mostra che la sola giovinezza non è più sufficiente per garantire un futuro stabile e soddisfacente. Il mondo del lavoro e la società nel loro complesso sono diventati estremamente complessi e competitivi, e i giovani devono affrontare sfide significative per costruire una vita sicura.

 

Un dato emblematico riguarda il tasso di disoccupazione giovanile. In Italia, nel 2023, il tasso di disoccupazione tra i giovani (15-24 anni) si attestava intorno al 22%, uno dei più alti in Europa, secondo i dati Eurostat. Questo dato evidenzia come l’accesso al mondo del lavoro sia tutt'altro che garantito, nonostante un sistema educativo più accessibile rispetto al passato. Infatti, la globalizzazione e la tecnologia hanno cambiato radicalmente il mercato del lavoro, portando alla scomparsa di molte professioni tradizionali e alla creazione di nuove occupazioni che richiedono competenze altamente specializzate.

 

In questo contesto, la precarietà lavorativa rappresenta una sfida ulteriore. Secondo l'Istat, la percentuale di lavoratori in part time involontario continua a essere più alta tra i giovani fino a 34 anni (18,3% fino a 24 anni e 11,2% tra 25 e 34 anni). Questo tipo di contratti non solo offre meno sicurezza economica, ma rende anche difficile pianificare il proprio futuro, come ad esempio l'acquisto di una casa o la formazione di una famiglia. A tal proposito, il tasso di natalità in Italia è in costante calo, con solo 1,24 figli per donna nel 2022, secondo l'Istat, un dato che riflette anche l’incertezza economica che i giovani affrontano.

Un altro aspetto cruciale riguarda l'accesso alla proprietà immobiliare. Dagli ultimi dati Istat emerge che sempre più under 34 italiani vivono con i genitori: due su tre sono ancora sotto il tetto della propria famiglia. 

 

Il rapporto Annuale Istat certifica il peggioramento del trend. Il 67,4% dei giovani tra i 18 e i 34 anni vivono con i propri genitori, un dato che dal 2002 al 2022 è aumentato di 8 punti percentuali. Spesso la causa è da attribuirsi alle difficoltà nell’ottenere un mutuo o di sostenere i costi elevati degli affitti nelle grandi città. Questo fenomeno, noto come "sindrome del Tanguy", rappresenta un ostacolo significativo all'autonomia e alla realizzazione personale. La formazione continua è diventata una necessità. Uno studio dell'OCSE mostra che il 40% delle competenze apprese durante gli studi diventa obsoleto entro cinque anni dall’ingresso nel mondo del lavoro. Questo significa che i giovani devono essere pronti a reinventarsi costantemente, acquisendo nuove competenze per rimanere competitivi.

 

Conclusione? Essere giovani, al contrario di quanto pensano in molti – inclusi i giovani stessi - non basta per assicurarsi un futuro sereno. Le statistiche mostrano chiaramente che la combinazione di disoccupazione, precarietà lavorativa, difficoltà economiche e necessità di aggiornamento continuo rende il cammino verso la stabilità più arduo che mai. Solo attraverso un impegno costante, l’acquisizione di nuove competenze e la capacità di adattarsi ai cambiamenti, i giovani possono sperare di costruire un futuro in linea con le proprie aspirazioni e necessità. E forse questa è solo parte della storia…continuiamo fra 15 giorni!

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