
- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 15 Mag 2025
- 4,5 giorni
- Class
- Italiano
Acquisire modelli di lettura e analisi del cambiamento in azienda e proporre metodologie di intervento per trasformare le visioni strategiche in risultati concreti.
Si narra che nel 287 a.C. un re della Sicilia si fece confezionare una bellissima corona d’oro massiccio, ma non nutriva fiducia nell’orafo a cui aveva commissionato il lavoro. Una volta che il gioiello fu pronto, il re volle accertarsi che si trattasse effettivamente di oro e che questo non fosse stato mischiato con metalli meno nobili. A Siracusa viveva un famoso matematico e fisico, Archimede, al quale fu chiesto di determinare l’autenticità della corona, senza ovviamente danneggiare il gioiello stesso.
Archimede non si era mai trovato di fronte a un tale problema. Era la prima volta e, pur mettendosi d’impegno e impiegando tutte le sue conoscenze, non riusciva a venirne a capo. Che fare, dunque? La testa sembrava scoppiare. Decise di prendersi un momento di pausa. Si recò nei bagni pubblici e si immerse in una delle vasche per cercare un po' di ristoro. Fu allora che notò come il livello dell’acqua saliva mentre entrava in acqua e, viceversa, scendeva quando usciva. “Eureka!” – gridò. Aveva capito come risolvere il problema della corona. Aveva intuito come materiali di diversa densità spostano una quantità diversa di acqua. Un chilogrammo di oro puro avrebbe spostato una quantità diversa d’acqua rispetto ad un altro materiale.
Ora la domanda è: solo ad Archimede è permesso vivere esperienze “Eureka”?
La risposta è un sonoro “NO!”. È un’esperienza alla portata di tutti. Il nostro cervello contiene molte più informazioni di quante la mente cosciente sia in grado di gestire. Il cervello accumula dati, sempre, da quando siamo nati. Così come la vita, da sempre, ci pone di fronte a continui problemi e sfide. Chi è più resiliente nel fronteggiare ciò che la vita propone? Colui o colei che è in grado di addentrarsi negli angoli più reconditi del proprio cervello e portare alla luce conoscenze e indicazioni che la mente cosciente ignora. Non si limita all’uso del problem solving logico e analitico, che segue strade già battute. Pensa “fuori dagli schemi”, supera le barriere invisibili del pensiero socialmente accettato e libera la propria immaginazione.
Quante volte ci capita professionalmente (e non) di avere la sensazione - a volte anche la certezza – di trovarci di fronte a un vicolo cieco? Qualcosa va storto e la soluzione non arriva. Che stress…!
Ultimamente questo, in media, capita molto più spesso di quanto capitava qualche anno fa. Il vortice dei cambiamenti impone di apprendere come risolvere e superare i problemi in modo efficace. Come dice Al Sielbert, psicologo clinico esperto di resilienza, chi risponde ai problemi con efficacia è resiliente, chi invece non è in grado di gestire correttamente il cambiamento, non lo è. Non nasciamo necessariamente resilienti, ma possiamo imparare ad esserlo.
Come si allena dunque la resilienza nell’affrontare problemi non immediatamente risolvibili?
Gli esperti suggeriscono alcuni passaggi chiave. Il primo step richiede di essere osservatori curiosi. È necessario conoscere tutti i dettagli possibili del contesto e della situazione in atto, anche quelli non immediatamente osservabili per cercare di avere un quadro il più possibile rappresentativo della realtà.
Il secondo passaggio si basa sull’abbandono di schemi e pregiudizi. Bisogna liberare la mente da idee preconfezionate o modi tradizionali di pensare, per esporsi a nuove idee. Come prima di ogni semina, è necessario smuovere il terreno.
Il terzo passaggio introduce l’esplorazione. Occorre non aver paura di porsi domande, a volte anche scomode. E bisogna non avere fretta di avere una risposta. Sostare sulle domande. Dare il tempo alle domande di sedimentare e aprire nuove prospettive.
Ultimo passaggio, ma non per questo meno importante, riguarda la necessità di ricavarsi momenti di pausa. Una bella passeggiata, ascoltare la musica o anche solo restare in silenzio. Ecco che la mente cosciente inizierà a vagare e creare nuove combinazioni.
D’altra parte il cambiamento, si sa, è una condizione incessante e fortemente desiderabile per l’uomo perché è alla base della sua evoluzione. Allenare la propria resilienza non significa avere già la soluzione in tasca, ma apprendere a guardare con curiosità a ciò che accade e, fiduciosi, sapere che, interagendo nel modo corretto con la realtà stessa, la soluzione si troverà.