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Cultura aziendale tossica?

Il dolore e la fatica a livello emotivo esistono in ogni organizzazione e rappresentano sempre costi elevati per l’individuo e per la collettività. Anche i dipendenti più validi riportano di avere esperienze negative sul posto di lavoro o di venire a conoscenza di fatti che in un qualche modo infrangono le loro speranze, impediscono il raggiungimento dei loro obiettivi o minano la loro fiducia. Le fonti di questa fatica e dolore variano, ma gran parte provengono da manager abusivi, politiche aziendali irragionevoli, colleghi o clienti dirompenti, o da cambiamenti mal gestiti.

 

In sintesi si parla di cultura aziendale tossica.

 

Questo tipo di affaticamento si manifesta in una diminuzione della percezione da parte degli individui del proprio valore, e in una perdita di fiducia e speranza. È distruttivo sia per le prestazioni che per il morale. Ed oggi ha raggiunto un livello e un'intensità in molte aziende tali da non poter più essere ignorati. Le conseguenze tangibili includono la perdita di profitti derivanti da diminuzione della produttività o, anche, dall'esodo di massa. Si stima che lo stress lavorativo costi all'industria italiana circa 240 miliardi di euro all'anno, considerando l’impatto dell'assenteismo, della diminuzione della produttività, del turnover dei dipendenti, delle tasse mediche, legali e assicurative e della violenza sul posto di lavoro.

A volte, tuttavia, i costi della frustrazione e della rabbia dei dipendenti possono rivelarsi ancora più gravi. Quando le persone credono di essere state trattate ingiustamente (specialmente dai loro supervisori), possono agire tentando di "pareggiare i conti”. A parte dare le dimissioni, possono intervenire con atti di vendetta, di sabotaggio, di furto e vandalismo, attraverso la diffusione di pettegolezzi e un agire cinico o diffidente. Tutti costi diretti e indiretti per l'organizzazione.

Fortunatamente, quando i leader riconoscono la presenza di una cultura organizzativa tossica e agiscono per porre rimedio, le situazioni potenzialmente letali sul posto di lavoro possono essere alleviate.
Esistono diversi tipi di interventi capaci di attenuare questi costi elevati, alcuni dei quali all’apparenza banali. Edward Hallowell, ne descrive uno in particolare che lui stesso definisco “il momento umano”, ovvero il momento in cui un manager presta la sua piena attenzione a un dipendente o a un collega che è in difficoltà.


"Il momento umano ha due prerequisiti", scrive Hallowell, "la presenza fisica delle persone e la loro attenzione emotiva e intellettuale". Fornire tali momenti umani richiede un impegno di energia, dice
Hallowell: "Un momento umano non deve essere drenante. Una conversazione di cinque minuti può essere un momento umano perfettamente significativo. Per farlo funzionare, devi mettere da parte quello che stai facendo, mettere giù il promemoria che stavi leggendo, distogliere l’attenzione dal tuo lap-top, abbandonare il tuo sogno ad occhi aperti e concentrarti sulla persona con cui sei. I livelli di guarigione che possono verificarsi durante interazioni così ravvicinate si estendono alla chimica stessa del nostro cervello. Hallowell cita il noto studio degli anni '40 di Rene Spitz che ha mostrato come i bambini che non erano tenuti e coccolati subivano uno sviluppo neurologico ritardato. Ricerche successive hanno confermato questa scoperta. Come riporta Hallowell, le conoscenze attuali sulla chimica della reazione del cervello al contatto da uomo a uomo mostrano che il contatto positivo "riduce i livelli ematici degli ormoni dello stress adrenalina, noradrenalina e cortisolo”. “Le persone possono anche emettere gli ormoni ossitocina e vasopressina, che promuovono la fiducia e il legame”, continua. Inoltre, il contatto tra le persone "stimola due importanti neurotrasmettitori: la dopamina, che aumenta l'attenzione e il piacere, e la serotonina, che riduce la paura e la preoccupazione.

Quando le persone soffrono, quindi, gli sforzi di qualcun altro per avvicinarsi e supportarli possono ridurre fisiologicamente la paura e lo stress e consentire loro di ricominciare a funzionare efficacemente.

 

E pensare che basterebbero anche solo 5 minuti…

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