Sempre più nell’era della Digital Economy risulta fondamentale presidiare i processi di pianificazione e ottimizzazione della Supply Chain.
Questo il tema è stato trattato durante l'evento organizzato dal Club Produzione e Tecnologia con il supporto di JDA software lo scorso 17 Febbraio.
Marco Bettucci, coordinatore del Club, ha identificato due tipologie di complessità: di prodotto e di mercato. In risposta il management può intervenire in primis nel cercare di ridurla e successivamente agendo sulla visibilità e sulla segmentazione della supply chain per tornare ad assumere una posizione di controllo sulla propria catena del valore. Durante l'iniziativa la platea è stata coinvolta con degli instant poll che hanno offerto preziosi insight sull’utilizzo dei software di Supply Chain Planning in relazione alle sfide presentate.
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Luxottica negli ultimi anni ha investito molto nei sistemi informativi e oggi utilizza dei sistemi verticali di Supply Chain Management per pianificare la domanda, la distribuzione e la produzione. L’azienda ha inoltre introdotto delle logiche di automatic replenishment verso i clienti del canale wholesale con il “progetto STARS” coinvolgendo circa 200 clienti in 27 paesi in logica win-win. Luxottica riesce, infatti, ad avere più informazioni sul point-of-sale e i titolari dei negozi migliorano le loro performance in termini di working capital e di qualità del loro assortimento. In risposta alle maggiori esigenze di personalizzazione del mercato, l’impresa ha avviato inoltre il progetto Rayban Remix che permette al cliente di personalizzare e acquistare il proprio occhiale interamente online. Per riuscire a consegnare il prodotto in tutto il mondo in pochi giorni è stata implementata una Supply Chain focalizzata su questo tipo di prodotto. |
Artsana negli ultimi anni si sta spostando da una Supply Chain Lean a una Supply Chain Agile in modo da essere più reattiva alle sollecitazioni del mercato. Questo richiede però la necessità di dotarsi di strumenti molto più veloci per supportare tale reattività. In particolare, una migliore comprensione dei trend di evoluzione della domanda di mercato in un contesto sempre più multicanale rappresenta una delle sfide principali che l’azienda si trova ad affrontare. L’inizio dell’esperienza di integrazione tra il mercato e la supply chain di Canavese in Bticino, risale al 1996 con il primo progetto DRP che ha visto coinvolte le filiali in un cambiamento che ha portato a centralizzare le decisioni di replenishment sulla base della domanda di mercato. Successivamente, alla fine degli anni ’90, i progetti di integrazione hanno riguardato la pianificazione delle fabbriche e l’integrazione in ottica collaborativa dei fornitori. Bticino aveva capito fin da allora che l’integrazione dei processi di Supply Chain Management in ottica end-to-end porta notevoli benefici sia in termini di servizio al cliente che in termini di ottimizzazione dei costi. La sfida è continuare a rimanere allineati con le evoluzioni di business e della tecnologiche, lavorando anche pesantemente sul capitale umano per formare nuovi skills e nuove competenze. Il gruppo BEL, conosciuta in Italia per i brand Lerdammer e Baby Bel, si trova a gestire la complessità del rapporto con la GDO dove con le attività di promozione viene generato una parte consistente dei volumi. Si rende quindi necessario l’allineamento delle attività di sales forecasting con le azioni promozionali per minimizzare il rischio di stockout e di overstock considerando anche il livello di deperibilità del prodotto venduto. BEL negli ultimi anni sta investendo in sistemi di Demand Planning che hanno permesso di rivedere le previsioni settimanalmente e di applicare algoritmi che suddividono la domanda baseline dalle attività promozionali. Tale progetto ha permesso di ridurre drasticamente gli errori previsionali rispetto al mix. |
SDA Bocconi School of Management