Innovazione e professionalità, le sfide di un Nonprofit sostenibile

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Visione strategica, evoluzione organizzativa, sostenibilità economica. Sono questi, in estrema sintesi, i binari tematici del NID, Nonprofit Innovation Day che si è tenuto lo scorso 11 novembre, IV edizione dell’evento annuale aperto da Giuliana Baldassarre, organizzato dal Master NP&COOP in collaborazione con IDMC, interamente dedicato all’innovazione nel mondo non profit.

Si è trattato di un importante momento di condivisione di conoscenze ed esperienze sul Terzo Settore, sui fattori critici di successo ma soprattutto sulle soluzioni innovative per garantire l’efficacia e la sostenibilità a lungo termine dei suoi progetti e delle sue attività.

Quattro, sostanzialmente, le aree di intervento e le priorità evidenziate dai relatori anche sulla base dei risultati di una ricerca svolta col supporto di un campione di 30 aziende nonprofit:

  • La strategia: per il successo di qualsiasi organizzazione NP è necessaria una visione a lungo termine degli obiettivi da raggiungere, con un arco temporale di 3-5 anni, superando la logica della “navigazione a vista”.
  • L’organizzazione: un fattore di successo duraturo sta nell’articolazione di un sistema di deleghe funzionali all’interno delle realtà non profit abbandonando progressivamente lo slancio volontaristico del “tutti fanno tutto”, dando centralità strategica alla funzione HR e potenziando tutti i processi di comunicazione interna. La complessità organizzativa diventa così una risorsa, non un peso.
  • L’innovazione imprenditoriale: è necessario incorporare una cultura dell’innovazione tipica delle start-up, superando la tradizionale “estraneità” nei confronti dei modelli di auto-impreditorialità e mutuandone dove possibile i fattori di successo.
  • Il fund-raising strutturato: la sostenibilità economica ha una rilevanza che non può essere affidata a iniziative occasionali o a semplici gesti solidaristici. Occorre pianificare politiche di auto-finanziamento, professionalizzare i ruoli e sviluppare tecniche efficaci. Il tema della leadership diventa centrale anche in questo campo.

Lo sviluppo di competenze professionali specifiche per il non profit, dunque, non deve più essere considerata una velleità imprenditoriale inappropriata per gli operatori del Terzo settore o un’antitesi ai suoi valori fondanti. Diventa invece un requisito essenziale per la realizzazione degli obiettivi delle organizzazioni attive al suo interno o addirittura per la loro sopravvivenza.

SDA Bocconi School of Management

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