INNOHACK di SDA Bocconi per fare innovazione in modo accelerato

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Il progetto

Le vie del cambiamento sono infinite. E quella intrapresa dalla multinazionale farmaceutica Boehringer Ingelheim (BI) con la collaborazione di SDA Bocconi è sicuramente una via ben tracciata, scandita da tutte le tappe necessarie per raggiungere la meta in un arco di tempo ristretto, con un team efficace e coeso e un risultato più che soddisfacente. Un percorso che ha un nome preciso: Innohack, la metodologia messa a punto da SDA Bocconi per produrre idee innovative in tempi rapidi, senza fermarsi solo alla parte creativa, ma dando spazio alla validazione e alla effettiva applicabilità delle idee.

 

Il percorso parte dal bisogno di affrontare in modo innovativo la gestione delle patologie croniche, che è uno dei punti più critici del sistema di assistenza socio-sanitaria pubblica e privata. Un fenomeno in crescita fondamentalmente per due ragioni: l’invecchiamento della popolazione e l’evoluzione della ricerca medica e delle terapie le quali tendono appunto a “stabilizzare” patologie che una volta avevano decorsi rapidi e spesso fatali. Il campione di patologie esaminate comprende quelle cardiovascolari, le asmatiche, il diabete e la broncopneumopatia ostruttiva.

 

La “convivenza” con queste malattie non riguarda solo i pazienti, ma coinvolge diverse categorie di persone (medici, familiari, care-giver ecc.) e dà origine a reti di rapporti complessi e delicati. La vera sfida sta nel prendere in carico non solo l’aspetto clinico ma anche – e forse soprattutto – quello umano, relazionale e organizzativo. Per farlo servono quindi non solo specialisti ma, appunto, persone. La logica dell’Innohack parte proprio da qui: mettere attorno a un tavolo soggetti con storie, provenienze e formazioni delle più diverse, per esaminare il problema da molti punti di vista, spesso inaspettati. E a giudicare dai gruppi di lavoro – composti da assicuratori, psicologi, nutrizionisti, studenti, dipendenti pubblici, rappresentanti delle associazioni di pazienti e farmacie, manager e anche artisti – non avrebbe potuto essere altrimenti.

 

Il progetto, ha coinvolto oltre 40 partecipanti suddivisi in 7 gruppi che, con la guida dei docenti SDA Bocconi, Mikkel Draebye e Antonio Catalani, e il supporto di manager BI e di professionisti del sistema sanitario, hanno generato una grande quantità di idee. Attraverso ripetute fasi di discussione e affinamento si è poi giunti a identificare i 7 progetti migliori (uno per ciascun gruppo) da sottoporre alla fase di sperimentazione. Caratteristica comune dei progetti selezionati è lo sguardo nuovo – primo risultato previsto dal processo creativo dell’Innohack – sul problema della cronicità: non basta trattare gli aspetti clinici della patologia ma occorre rivolgersi alla persona nel suo complesso, calata nella sua realtà quotidiana.

 

Il passo successivo è stata la verifica sul campo. L’Innohack prevede infatti l’esecuzione del progetto sperimentale come tappa indispensabile per testare la sua tenuta e la sua replicabilità. Il banco di prova della realtà è servito in questo caso a individuare il progetto vincitore sui sette: si chiama “Diabetes Reality Contest” e propone una modalità originale per affrontare le difficoltà delle persone affette da diabete e i diversi aspetti della loro quotidianità; una sorta di competizione, in un format “tipo Masterchef”, che segue la giornata-tipo di un gruppo di pazienti diabetici e le problematiche che la costellano. L’obiettivo è quello di “far vincere” le strategie migliori per affrontare la cura e migliorare la loro qualità della vita.

 

Sebbene ancora in fase sperimentale, il progetto ha dimostrato una grande potenzialità di impatto, riscuotendo un ampio consenso: del campione di pazienti intervistati, più dell’80% seguirebbe senza dubbio il programma e la metà vi parteciperebbe in prima persona. Il progetto vincitore,  fa ora parte del patrimonio di innovazione reale di Boehringer Ingelheim, che lo attuerà su scala più ampia.