Sanità e innovazione: il futuro della medicina di precisione passa dal MiMS

Master in Management per la Sanità

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La cerimonia di consegna dei diplomi della XXI edizione del MiMS – il Master in Management per la Sanità si è aperta con il saluto della Direttrice Valeria Tozzi che ha sottolineato il significato simbolico dell’evento che consegna l’intera classe alla rete degli alumni del programma popolata da circa 800 persone. Si tratta del passaggio dallo stato di studente a quello di membro della rete, passaggio sottile e profondo grazie alle relazioni già avviate in classe e al fatto che ciascuno dei partecipanti è già un giovane professionista che opera nel settore della sanità. I saluti di Enzo Baglieri, Associate Dean for Master Division, hanno evidenziato l’importanza che gli interrogativi, le curiosità e la passione hanno per la crescita professionale di ciascuno e che sono proprio essi a farci fare “cose belle” anche come professionisti, ciascuno nel proprio campo di riferimento. Interrogativi, curiosità e passione sono stati gli ingredienti che non solo hanno animato il percorso master da parte di studenti, faculty e personale di supporto, ma che si ritrovano anche nell’”oggetto” professionale affrontato nel corso della cerimonia: la medicina di precisione e le sue implicazioni manageriali. “Come cambia l’organizzazione delle cure quando le scelte su cosa fare per la diagnosi e la cura dipendono dal patrimonio genetico di ciascuno? Si tratta di una domanda che semplifica tutta la complessità che si nasconde dietro all’etichetta di medicina di precisione o medicina personalizzata, ha affermato Tozzi che ha usato la definizione del National Human Genome Research Insitutite (“an innovative approach that uses information about an individual’s genomic, environmental and lifestyle information to guide decisions related to their medical management”) rimarcando come le implicazioni manageriali di questa branca del sapere medico, ancora in divenire, non siano ancora completamente chiare e per questo si sta aprendo un filone di ricerca molto importante per gli esperti di management.

 

Giuseppe Aprile, Direttore de Dipartimento di Oncologia Clinica dell’Ulss 8 Berica e referente del Collegio Italiano dei Primari Oncologi Ospedalieri (CIPOMO), ha illustrato come l’oncologia sia un campo di effettiva implementazione della medicina di precisione e, come spesso accade in medicina, quanto sperimentato in una disciplina sul piano dell’organizzazione dei servizi si presta a fare da prototipo anche per altre. Aprile ha ricordato come l’oncologia di precisione rappresenti tutt’oggi una grande opportunità di cura soprattutto per alcune condizioni di salute per le quali non vi erano in passato ulteriori chance terapeutiche. L’organizzazione e a gestione dei servizi, oncologi e non, rappresenta un elemento cruciale per far arrivare al paziente l’innovazione nei modi e nei tempi giusti.

Tozzi ha presentato alcuni traguardi intermedi della ricerca sviluppata dal Cergas (Centro di ricerca sulla gestione sanitaria e sociale) di SDA Bocconi e da lei diretta:” l’oncologia sta facendo da apripista rispetto alle scelte di organizzazione e gestione della medicina di precisione. I modelli che si osservano in Italia e all’estero sono molto vari. Nel Paese si osserva la tendenza a proporre modelli a grande centralizzazione e a omogeneizzare le soluzioni senza fare i conti con l’architettura della rete di offerta di ciascuna regione e con pratiche e competenze già esistenti. Forse i fini dovrebbero essere omogenei in contesti più che le risposte organizzative”. L’oncologia sta trasformando il proprio modello di cura, improntato alla multidisciplinarietà e muti professionalità, allargando il numero delle competenze professionali nella cura del cancro e tessendo relazioni strette con i cosiddetti laboratori di secondo livello che proprio delle indagini genetiche devono occuparsi. Si tratta di competenze e servizi che raramente si trovano nello stesso ospedale in cui vi è il gruppo di patologia che prende in carico il paziente. Tozzi ha quindi illustrato i quattro modelli di organizzazione delle cure oncologiche “di precisione” che si possono osservare non solo nel panorama nazionale ma anche internazionale. Essi si caratterizzano per due elementi distintivi: il primo è la moltiplicazione dei processi decisionali sulla diagnosi e cura del paziente grazie al cosiddetto Molecular Tumor Board. Il secondo elemento è dato dalle relazioni tra i servizi oncologici e i laboratori di secondo livello che hanno bisogno di competenze, tecnologie e volumi di attività significativi e di ampia scala.

 

La tavola rotonda ha coinvolto anche Massimo Annicchiarico, Direttore generale dell’Area Sanità e Sociale della Regione del Veneto, che ha illustrato come la medicina di precisione è una delle sfide per i sistemi regionali e aziendali. Tutte le trasformazioni sono da conciliare con la sostenibilità delle cure intorno alla quale tutte le regioni e le aziende sanitarie sono impegnate anche grazie alle proposte del DM 77/2022 che, anch’esso, sta inducendo una rivisitazione dei modelli esistenti soprattutto dei servizi territoriali. Annicchiarico ha evidenziato che tutti gli interventi di ridisegno dell’offerta delle cure, sia quelli indotti dalle innovazioni in campo clinico che quelli indotti dalle istituzioni stesse, devono mettere al centro l’esperienza di cura del paziente e una interpretazione di equità che parta dalla conoscenza del cittadino stesso perché a fronte dei medesimi bisogni sanitari ciascuno può necessitare di servizi organizzati diversamente.

 

SDA Bocconi School of Management

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