“Privileged Talks” tra i decisori internazionali del sistema salute

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Privileged Talks

(In Inglese)

Il progetto

«Partecipare ai Privileged Talks? Beh, è un privilegio». Quando la tautologia ha la sua efficacia: Rosanna Tarricone, Associate Dean della Divisione Government, Health and Non-Profit di SDA Bocconi, riassume così la natura dei Privileged Talks, la nuova iniziativa della Scuola che ha l’obiettivo di affrontare i temi caldi della nostra società con gli interlocutori più rilevanti a livello internazionale.

Trasformazioni demografiche e nuove domande di cura, gestione delle cronicità, politiche di assistenza value-based, innovazione tecnologica e health technology assessment, alleanze strategiche tra pubblico e privato: sono solo alcune delle sfide che oggi i sistemi sanitari si trovano a fronteggiare. Il tutto accompagnato da una normativa europea in continuo aggiornamento. Diventa quindi sempre più urgente confrontarsi su questi temi e allargare la discussione su approcci, metodi e strumenti oltre i confini nazionali.

I Privileged Talks nascono con questo obiettivo: diventare un’occasione esclusiva di incontro e dibattito con i policy maker della sanità europea. «Un format innovativo basato su conversazioni di alto livello tra decision maker, esperti e ricercatori per affrontare le questioni ad alto impatto», sottolinea Giuseppe Soda, Dean di SDA Bocconi, presentando l’iniziativa. Un format che, in linea con la mission della Scuola di creare conoscenza applicata alla realtà, è anche «un modo innovativo per formare i manager della salute coinvolgendoli e facendoli sentire protagonisti della loro stessa esperienza formativa», come ribadisce Tarricone.

Il primo incontro della serie, dal titolo «EU Regulation of HTA: can one size fit all?», ha avuto come ospite Flora Giorgio, Policy Officer presso la Direzione Generale Health & Consumers della Commissione Europea, che ha affrontato il tema emergente della proposta di regolamento europeo sull’HTA, Health Technology Assessment. Il punto di partenza è, appunto, la volontà della Commissione Europea di rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri per uniformare i metodi e le procedure di valutazione delle tecnologie sanitarie. Due le questioni fondamentali che la proposta solleva: la HTA si può applicare allo stesso modo a tutti i tipi di tecnologie sanitarie? E siamo pronti ad affrontare le sfide di una valutazione congiunta?

Tra i partecipanti, figure di spicco dell’accademia e della politica sanitaria europea e internazionale, come Mike Drummond, del Centre for Health Economics dell’Università di York, Richard Charter (Head of Market Access & Pricing EMEA, Diabetes Care, BD Medical; Vice Chair Evidence & Payers Working Group, MedTech Europe), secondo il quale l’incontro «è stata un’ottima occasione per capire che abbiamo a disposizione una quantità di informazioni per prendere la decisioni migliori sia dal punto di vista tattico che strategico», Ansgar Hebborn (F. Hoffmann-La Roche AG; EFPIA-HTA Group Chair) e Andrea Rappagliosi, Vice-President Market Access and Public Affairs Canada and LatAm di Edward Lifescience, che lo ha definito «il miglior modo per mettere insieme persone che possono contribuire all’evoluzione del sistema salute del terzo millennio».