Interagire con utenti arrabbiati perché le loro richieste non possono essere soddisfatte, o impazienti per via dei tempi del servizio su cui gli operatori hanno poco impatto, o utenti poco collaborativi perché diffidenti, può essere molto stressante. Ed è ben noto che l'esposizione prolungata a situazioni stressanti può portare al burnout, una condizione caratterizzata da esaurimento emotivo e cinismo, condizione che può indurre gli operatori ad essere a loro volta scontrosi e talvolta anche aggressivi e persino un po’ sadici con l’utenza. Insomma, altro che motivazione!!
Ma allora, il contatto con l’utenza fa bene o fa male ai dipendenti? Migliora la motivazione o la distrugge?
In uno studio che stiamo finalizzando con alcune colleghe di SDA Bocconi (Elisabetta Trinchero, Lorenza Micacchi ed Eleonora Perobelli) su una platea di circa 300 assistenti sociali è emerso in maniera molto netta che il contatto coi beneficiari, soprattutto per chi patisce di più i vincoli burocratici che regolano l’erogazione del servizio, è fonte di esaurimento emotivo, che è una delle manifestazioni del burnout. Nello stesso studio emerge che