Il tema centrale della ricerca, condotta con Filippo Giordano, Tommaso Ramus e Francesco Castellaneta è l’impatto dell'innovazione sociale sulle capacità relazionali degli individui marginalizzati, nello specifico i detenuti.
Il carcere di Opera, situato vicino a Milano, è una struttura di massima sicurezza, con un alto numero di detenuti affiliati a organizzazioni criminali, in particolare quelle di tipo mafioso. Dal 2013, questo penitenziario ha introdotto una serie di attività teatrali come innovazione sociale, con l’obiettivo di migliorare le competenze sociali dei detenuti, facilitando la loro riabilitazione. Il teatro, con le sue dinamiche di gruppo, richiede ai partecipanti di collaborare, comunicare e risolvere conflitti per portare a termine una performance di successo. Le attività includono sia la recitazione che mansioni dietro le quinte, come la scenografia e la gestione del palco, offrendo opportunità diverse per tutti i partecipanti.
Per analizzare l’impatto di questa innovazione, i ricercatori hanno raccolto dati su un campione di 178 detenuti, attraverso 396 questionari somministrati in tre anni consecutivi, dal 2016 al 2018.
Oltre a raccogliere dati demografici, i questionari misuravano specifiche competenze sociali come la fiducia, la capacità di risolvere conflitti, la cooperazione in gruppo e le capacità comunicative. Abbiamo inoltre raccolto informazioni sulla salute dei detenuti, la loro storia criminale e il loro coinvolgimento in altre attività riabilitative all'interno del carcere.