Il Meglio del Piccolo

In cammino con San Francesco e Leonardo

"Cammina bene l'uomo se sa dove andare"

I collaboratori vanno scelti, formati, valutati e premiati in funzione degli obiettivi aziendali, ovvero in linea con la strategia che a sua volta dovrebbe essere ricavata dalla mission (perché esiste l’azienda?)  e dalla vision (dove si vuole andare?).

 

Questa regola facilissima da scrivere e da capire, risulta, nella pratica, molto difficile da attuare; è molto complicato tradurla in realtà e faticoso non tradirla. Essa presuppone che l’imprenditore abbia le idee chiare ed abbia in mente in modo cristallino la strategia, sappia bene “dove andare”, verso quale direzione muoversi. Nella realtà ciò significa esprimere, perlomeno, di anno in anno delle decisioni precise in merito a che prodotti fare, su quali tecnologie puntare, a quali mercati e canali distributivi rivolgersi, quanti e quali investimenti fare. Sulla base di questi convincimenti, la cui bontà potrà essere valutata solo una volta attuati, l’imprenditore dovrebbe orientare i comportamenti e le azioni dei suoi collaboratori per finalizzarli alla realizzazione della strategia aziendale e, come diretta conseguenza, alla massimizzazione dei risultati economici. La chiarezza nella formulazione e nella trasmissione degli obiettivi dell’impresa diventa condizione necessaria per impostare la gestione del personale. In assenza di questi due passaggi qualsiasi decisione presa in tema di inserimento, di sviluppo o di ricompensa dei collaboratori (seppure ricorrendo a strumenti e metodi oggettivi) potrebbe essere sbagliata poiché non finalizzata e poco coerente. “Cammina bene l’uomo se sa dove andare” diceva San Francesco: in questo detto è riassunto il senso di quello che si sta affermando. La condotta dei dipendenti sarà tanto più facilmente orientabile quanto meglio si riuscirà a spiegare loro la direzione cui l’azienda vuole tendere. Dedicare tempo a comunicare e spiegare ai propri collaboratori la vision, la mission e la strategia è un investimento cruciale. Esso è condizione necessaria (purtroppo non sufficiente) per portare a bordo le persone e allinearle al progetto aziendale.

"Raro cade chi ben cammina"

Dichiarare la meta è fondamentale ma, subito dopo, occorre sostenere i collaboratori nel cammino verificando passo dopo passo che abbiano il tono e la resistenza giusta.

Fuor di metafora, bisogna valutare, strada facendo, se essi hanno le competenze e le abilità, nonché i comportamenti, che consentono di attuare il progetto perché, come diceva qualche secolo dopo Leonardo da Vinci: “Raro cade chi ben cammina”.

C’è un prima e un dopo che non va confuso anche se nel lessico aziendale i due aspetti vengono spesso mescolati per cui l’organizzazione viene considerata strategica e dunque parte della strategia.  Prima la strategia - la meta -  e poi, di conseguenza, per non cadere rischiando così di non raggiungere il traguardo, la scelta delle persone e la loro formazione continua in modo da averle il più possibile ben allenate e soprattutto coerenti al progetto. Ecco perché l’imprenditore è sempre più spesso chiamato a fare l’allenatore, lo psicologo, il pedagogo (e in certi case il padre o la madre): per supportare i dipendenti nel cammino, addestrandoli a stare bene in equilibrio.

 

SHARE SU