Il Meglio del Piccolo

Gli imprenditori non devono essere soli

E’ da poco terminato il corso General Management PMI - 11 esima edizione, un programma che è iniziato col paese in zona rossa e finito, per fortuna, in un momento di ripartenza eccezionale, non solo a livello economico. Se qualcuno fosse venuto in aula a trovarci l’ultimo giorno avrebbe percepito quel clima particolare che si respira alla fine di un viaggio con una comitiva di persone che si sono conosciute e unite strada facendo, che hanno stretto rapporti, che racconteranno ad altri amici quelli che hanno vissuto insieme.

 

E’ stato un corso speciale, un’esperienza in cui - cogliendo opportunità che si presentavano spontaneamente - abbiamo fatto tante cose “fuori onda”. Siamo stati alle terme di Milano (razionalizzando il caso QCTerme con Andrea Quadrio Curzio), siamo andati in visita a Treviso al caseificio Nonno Nanni ospiti della famiglia Lazzarin, abbiamo passato una serata al Mannarino (dopo aver analizzato il modello di business di queste macellerie milanesi rivisitate). Ogni situazione dentro e fuori dall’aula e’ diventata occasione di scambio. I partecipanti - i “miei” imprenditori - hanno apprezzato soprattutto la condivisione di esperienze.

 

Ho in mente le loro espressioni, i loro commenti, le mail che ci hanno scritto. Perché tanto entusiasmo?

 

Perché l’imprenditore e’ spesso una persona sola. In Italia per giunta di frequente lasciato solo dalle istituzioni se non ignobilmente criticato. Più è grande il suo successo, maggiore il suo impegno e giocoforza altissima deve essere la sua concentrazione sul “business”. Non resta tempo per molto altro. Sovente l’impresa diventa un figlio da accudire, che assorbe attenzione ed energia in modo crescente anche perché restituisce soddisfazioni importanti. L’azienda diventa persino il luogo fisico in cui l’imprenditore passa la maggioranza del suo tempo. La sua casa ma anche il suo bunker. Poche le occasioni di confronto con persone diverse da quelle che ruotano intorno al suo “fortino”. I familiari - se non coinvolti in azienda - faticano a capire certe dinamiche e non possono essere portatori di un’esperienza parallela. Molte le relazioni di lavoro, una vita intensa di contatti ma al fondo una profonda solitudine. Per questo c’è bisogno di condivisione, di messa in comune, di scambio. Non tanto e non solo di imparare da noi “Professori”.

 

Cercate di non restare soli. Non va bene. Uscite ogni tanto dal fortino per acquisire una prospettiva diversa.

 

Vi lascio con questo invito ma soltanto per un paio di mesi per tornare INSIEME a scambiarci visioni, consigli, sostegno.

 

Buona estate.

A presto!

 

Marina P.

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