19 dicembre 2025

NeuroNetwork: fabbisogno di neurologi ed evoluzioni del sistema sanitario

Healthcare
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Il contesto istituzionale e l’innovazione

Dalla collaborazione tra SDA Bocconi School of Management, Biogen e la Società Italiana di Neurologia (SIN) continua l’iniziativa NeuroNetwork, evoluzione del NeuroMLab, coordinato da Valeria D. Tozzi, Associate Professor of Practice in Healthcare Management di SDA Bocconi, e Mario Del Vecchio, Affiliate Professor di Government, Health and Not for Profit di SDA Bocconi, sui temi del management per la Neurologia. 

 

NeuroNetwork crea un collegamento tra la comunità dei neurologi e i rappresentanti istituzionali a livello regionale e nazionale, promuovendo uno scambio strategico e pratico che punta ad armonizzare l’innovazione nel campo delle neuroscienze con i cambiamenti in atto nel sistema sanitario. Ogni progresso nella medicina moderna ha un impatto diretto sull’organizzazione dei servizi, e il settore sta vivendo numerosi cambiamenti che stanno ridefinendo sia i servizi sanitari che le modalità con cui la neurologia risponde alle esigenze dei pazienti. Quest’anno il confronto si è concentrato sul tema del fabbisogno di neurologi all’interno del sistema sanitario, a partire dalle reti neurologiche di Abruzzo, Liguria e Puglia. 

 

 

Temi chiave dell’incontro

Due sono stati i temi centrali emersi dal confronto: la definizione del fabbisogno di neurologi e la variabilità territoriale dei modelli organizzativi. 

 

Il primo tema ha visto la presentazione della nuova metodologia AGENAS per il calcolo del fabbisogno di personale, basata su dati di produzione, ore lavorate e percentuali di attività ambulatoriale. La dott.ssa Lorena Martini, dirigente della UOC Formazione ed ECM in AGENAS, ha evidenziato il funzionamento del modello e le sue recenti innovazioni.  La metodologia, già sperimentata in dieci regioni ed oggi applicata a tutti i contesti regionali, consente di superare il tradizionale tetto di spesa, offrendo uno strumento a livello nazionale per sviluppare la capacità predittiva e previsionale in ordine ai fabbisogni di professionalità nel medio periodo, allo scopo di contribuire sia alla programmazione formativa sia alla programmazione e allo sviluppo dei servizi e dei modelli organizzativi, riducendo così – per quanto possibile - il rischio che si determinino situazioni di carenza.

Il secondo tema ha riguardato le differenze regionali nelle reti neurologiche. La discussione ha evidenziato la necessità di riflettere sulle specificità locali e sulle opportunità di maggiore raccordo.

 

 

Voci degli esperti

Alessandro Padovani, già Presidente della SIN, ha affermato: “La struttura demografica e le terapie innovative impongono una revisione dei modelli organizzativi, con una maggiore integrazione tra ospedale e territorio.” 

Mario Zappia, presidente della SIN, ha chiosato “Occorre avere degli strumenti adeguati per interloquire con il decisore amministrativo o politico, relativamente all'allocazione delle risorse, e come società scientifica dobbiamo lavorare in tal senso”.

 

 

Gestione e modelli organizzativi

La gestione dei servizi neurologici è stata analizzata sia dal punto di vista ospedaliero che territoriale. È stato sottolineato come la struttura demografica e l’introduzione di terapie innovative impongano una revisione dei modelli organizzativi, con una crescente centralità delle reti di eccellenza (sclerosi multipla, Parkinson, demenze) e una necessità di presidio territoriale per la cronicità complessa, oltre all’attività ospedaliera. Nel dibattito sono emerse anche criticità legate alla rendicontazione delle attività, alla migrazione dei pazienti e alla desertificazione delle periferie, con la necessità di rafforzare il ruolo degli spoke e di integrare il privato accreditato nel sistema pubblico. La rivoluzione digitale, con l’introduzione di chatbot e assistenti virtuali, è stata indicata come possibile leva per ridurre il carico burocratico e ottimizzare i tempi di visita, ma richiede una standardizzazione delle competenze e una formazione mirata.

 

 

Prospettive future

Le prospettive delineate durante l’incontro puntano a una più esplicita riflessione sul ruolo della neurologia, una revisione dei modelli organizzativi e una valorizzazione delle competenze specialistiche. È stata proposta la creazione di cluster regionali e di leader territoriali per favorire la diffusione delle buone pratiche e la costruzione di una visione condivisa del futuro della specialità. 

Sul piano strategico, si è discusso della necessità di riflettere sugli standard nazionali, di investire nella formazione specialistica e di promuovere l’adozione di strumenti digitali per migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi.  La SIN è chiamata a sostenere l’interlocuzione istituzionale, superando la semplice advocacy sui bisogni e contribuendo attivamente alla programmazione delle risorse e alla definizione delle priorità. 

In conclusione, il NeuroNetwork si conferma come piattaforma di confronto e innovazione, capace di orientare le scelte strategiche e di promuovere una torsione territoriale dei servizi neurologici, in risposta alle sfide demografiche, tecnologiche e organizzative del sistema sanitario italiano. 

 

SDA Bocconi School of Management