11 dicembre 2025

L’Europa e la geoeconomia del disordine mondiale

I 30 anni della rivista Aspenia festeggiati in SDA Bocconi

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Aspenia, la rivista trimestrale di Aspen Institute Italia diretta da Marta Dassù e fondata nel 1995 da Giuliano Amato, ha festeggiato i suoi 30 anni in SDA Bocconi, con un dibattito su “Valutare il rischio nel 2026. La geoeconomia del disordine mondiale,” organizzato da Aspen Institute Italia e SDA Bocconi, in collaborazione con CESI.

Gli interventi hanno evidenziato che c’è una curiosa simmetria o, meglio, una complementarità tra i due giganti economici, USA e Cina per cui davvero si reggono uno sull’altro, compensando i rispettivi squilibri interni.


In questi anni, è stato detto, riemerge la logica del controllo diretto di territori e risorse; il sistema internazionale rischia di biforcarsi tra il modello tecnologico USA e il modello ingegneristico cinese, con l’Europa in posizione intermedia e vulnerabile. L’entropia geopolitica si riflette anche nell’energia e nelle tecnologie: nuove dipendenze, shock e rischi di “sindrome di Stoccolma” verso fornitori critici.

Secondo molti osservatori esterni, la Cina mostra una crescita più debole dei dati ufficiali, una domanda interna fragile e una overcapacity che penalizza la manifattura europea. Gli Stati Uniti combinano incertezza politica con una performance economica sorprendentemente resiliente (consumi, occupazione, dinamica salariale), mentre l’Europa soffre problemi strutturali: competitività, costi energetici, ritardi decisionali, dipendenza dal commercio internazionale e un mercato dei capitali frammentato.


L’Europa, in questo contesto, è penalizzata dalla mancanza di una politica industriale e una difesa comune, lentezza regolatoria, scarsa integrazione dei mercati dei capitali (27 autorità di vigilanza, debolezza nell’asset management). In definitiva, è affetta da una crescita insufficiente. Tra le proposte emerse da parte dei relatori: un’accelerazione verso l’emissione di eurobond per l’industria, investimenti comuni, un mercato dell’energia meno frammentato,  e il rafforzamento del capitale umano per attrarre talenti.


Gli USA dichiarano di non poter più garantire l’ordine globale e l’Europa deve passare da consumatrice a produttrice di sicurezza. L’auspicio è che si verifichi una presa di responsabilità entro il 2026 per assumere il controllo su difesa, crescita e competitività. Senza questo salto, il rischio è un’Europa vincolata a rapporti bilaterali asimmetrici e condannata alla marginalità.

Hanno partecipato al panel in qualità di relatori: Giulio Tremonti, Presidente Commissione Affari Esteri e Comunitari, Presidente Aspen Institute Italia; Andrea Sironi, Presidente Università Bocconi; Guido Bortoni, Presidente Cesi; Marco Tronchetti Provera, Vice Presidente Esecutivo Pirelli; Emma Marcegaglia, Amministratore Delegato Gruppo Marcegaglia; Fabio Tamburini, Direttore Il Sole 24 Ore; Carlo Altomonte, Associate Dean e Direttore PNRR Lab, SDA Bocconi School of Management; Daniel Rosen, Principal Rhodium Group LLC; Arrigo Sadun, Presidente TLSG-International Advisors.  Hanno moderato Marta Dassù, Direttore di Aspenia e Stefano Caselli, Dean SDA Bocconi School of Management.

 

SDA Bocconi School of Management