05 dicembre 2025

Il SSN di fronte alla “coperta corta”, tra bisogni crescenti e risorse limitate. La vera priorità? Scegliere le priorità

OASI 2025

Healthcare
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È stato presentato oggi il 26° Rapporto OASI, l’Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema Sanitario Italiano, realizzato dal CERGAS di SDA Bocconi School of Management. L’edizione 2025 mette al centro una questione cruciale: in un Servizio sanitario chiamato a rispondere a bisogni sempre più intensi con risorse che crescono meno della domanda, la sostenibilità dell’universalismo passa dall’avere il coraggio di definire priorità esplicite.

 

Superare le “narrazioni consolatorie”

Il Rapporto invita a superare tre idee ricorrenti nel dibattito pubblico – più finanziamento, più efficienza intesa come semplice adeguamento al ribasso della spesa, meno liste d’attesa – considerate risposte parziali e insufficienti. Il SSN, afferma OASI, non può più “inseguire tutto”: servono scelte nette su chi tutelare prima, con quali servizi e con quale intensità assistenziale.

In un Paese che invecchia e che vede restringersi la propria base demografica attiva, il SSN deve abbandonare le narrazioni rassicuranti e assumere il coraggio delle scelte”, dichiara Francesco Longo, Responsabile scientifico del Rapporto OASI.
Secondo Longo, “definire chi viene prima, con quali servizi e con quale intensità assistenziale non significa ridurre l’universalismo, ma proteggerlo”, perché è “l’unica strada per generare valore, ridurre le disuguaglianze e progettare un SSN capace di affrontare le sfide dei prossimi decenni”.

 

Bisogni in crescita e fratture strutturali

Il Rapporto sottolinea come la domanda di salute stia superando la capacità del sistema di rispondere: solo il 60% delle prescrizioni si traduce in una prestazione in regime SSN; gli anziani non autosufficienti sono oltre 4 milioni ma solo l’8% accede a una RSA; persistono distanze significative tra Regioni nell’aspettativa di vita e nell’accesso ai servizi; l’utilizzo delle prestazioni varia in modo non giustificato anche all’interno dei singoli territori di una stessa regione.

 

Le “sfide governabili”

Accanto ai limiti strutturali, OASI individua cinque ambiti nei quali il SSN può intervenire subito: riorganizzazione delle professioni sanitarie per attrarre più infermieri; aggiornamento delle tariffe ai privati accreditati; procurement più forte e qualificato; digitalizzazione dei Medici di Medicina Generale e adozione reale di un modello “digital & remote first”; prossimità multicanale capace di garantire continuità, evitando la frammentazione tra ambulatori, Case della Comunità e altri servizi territoriali.

 

La “doppia agenda” del management

In un contesto con priorità politiche poco esplicite, il Rapporto segnala che i manager del SSN dispongono oggi di un ampio margine di autonomia, ma anche di una responsabilità significativa.
“I manager possono – e devono – utilizzare tutte le finestre di opportunità per esercitare una responsabilità più profonda”, afferma Alberto Ricci, Coordinatore del Rapporto OASI. Devono farlo “interpretando i compromessi che la politica non esplicita, decidendo quali servizi potenziare per primi, governando la domanda oltre che l’offerta”.
Secondo A. Ricci, la cosiddetta “doppia agenda”, visibile e strategica, diventa “lo strumento con cui il management può tutelare la sostenibilità dell’universalismo, assicurando che le risposte prioritarie arrivino a chi ha davvero più bisogno, anche quando il dibattito pubblico guarda altrove”.

 

OASI guarda all’Europa con HealthTech XPO

La presentazione del Rapporto OASI 2025 quest’anno ha visto una sessione parallela dedicata al terzo HealthTech XPO, promosso da HealthTech Europe, il più ampio network europeo di imprenditori, manager, ricercatori, investitori ed esperti di ecosistemi digitali e di intelligenza artificiale applicati alla sanità. La sessione ha offerto l’occasione per approfondire come l’intelligenza artificiale, la trasformazione digitale e i nuovi modelli di business stiano ridefinendo l’assistenza sanitaria in Europa e oltre, evidenziando al tempo stesso opportunità di innovazione e criticità emergenti in un settore in rapida evoluzione.

Questa collaborazione conferma come OASI ampli sempre più lo sguardo verso l’Europa, cogliendo le sfide poste dalla trasformazione digitale della sanità e dal crescente impatto dell’intelligenza artificiale sui sistemi assistenziali. 

 

SDA Bocconi School of Management