I tre ingredienti di un Executive MBA

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Nel tempo libero, localizzato in prossimità delle sedi di lavoro e digitalmente “ibrido”. Sono questi i tre ingredienti che secondo le prime evidenze di uno studio intitolato “Design and Engineering of the Customer Experience: the case of higher education” condotto da Enzo Baglieri, Direttore Executive MBA Week-end, da UCLA Anderson School of Management e da University of San Diego, caratterizzano il profilo ideale di un programma Executive MBA.

Ne parliamo con Enzo Baglieri a margine della presentazione della prima edizione a Roma del programma Executive MBA Week-End, in parallelo a quello di Milano.

Nella vostra ricerca è emerso come cruciale ai fini della scelta del programma Executive MBA la “calendarizzazione” dei moduli formativi. Perché?
Un programma Executive MBA è un importante investimento nel percorso di crescita professionale ed è scelto da profili che hanno una seniority professionale mediamente intorno ai 10 anni, con punte anche di 20 anni e oltre. Si tratta quindi di figure il cui potenziale si sta già ampiamente esprimendo ed è quindi abbastanza complesso per costoro poter frequentare programmi Full-Time o ad alto assorbimento di tempo su base quotidiana. Il formato modulare o l’impiego del fine settimana rappresentano quindi la soluzione più compatibile con le esigenze professionali e personali. Nel contesto nord-americano peraltro sono le stesse aziende sponsor del candidato a spingere verso la scelta di questi format, perché ci si attende che al sostegno finanziario da parte del datore di lavoro il manager, che si candida a posizioni executive, possa contribuire anche investendo una parte significativa del suo tempo libero.

Cosa si intende per “prossimità”?
La nostra ricerca ha coinvolto oltre 250 manager operanti nel Nord America e altrettanti in Italia. Abbiamo scoperto che, sebbene negli Stati Uniti l’offerta di programmi Executive MBA di business school top ranked sia molto più ampia che in Italia, i comportamenti degli applicant non cambiano affatto, se non in ragione delle dotazioni di infrastruttura logistica. Quando nella stessa città vi sono due o più business school, il programma più “gettonato” è quello della b-school più in alto nei ranking, e questo è plausibile. Invece, tra due scuole localizzate una in prossimità della propria sede di lavoro e una in una località comunque vicina, ma oltre i 150 km dall’area di residenza professionale, è sempre prioritaria la scelta della scuola più comoda in quanto a distanza e tempo di percorrenza, indipendentemente dalla posizione nei ranking! La differenza tra USA e Italia la fa solamente l’alta velocità, che raddoppia la distanza “soglia”: per oltre l’84% del campione italiano, la scuola con posizione più alta nei ranking internazionali continua a essere la prima scelta anche se  localizzata a circa 300 km dalla sede di lavoro, purché sia collocata in prossimità della linea dell’alta velocità ferroviaria. Oltre, purtroppo, la logistica gioca a sfavore e si preferisce l’istituto di formazione più vicino.

Quanto è importante l’utilizzo delle tecnologie digitali in un programma Executive MBA?
Ancora una volta i due campioni hanno fornito indicazioni molto simili, anche se con qualche interessante spunto di riflessione – prosegue Baglieri – su cui dovremmo porre attenzione nell’imminente futuro. Infatti entrambi i campioni richiedono espressamente che le tecnologie digitali contribuiscano in modo attivo al processo di apprendimento, attraverso la dematerializzazione dei documenti cartacei e l’accessibilità ai contenuti del corso a distanza, in modo da favorire lo studio in mobilità, e ancora attraverso il crescente ricorso a simulazioni, business game e altre forme di ingaggio tecnologico dello studente. In entrambi i contesti geografici e culturali, tuttavia, non si intende rinunciare al momento del confronto fisico in aula, dove la capacità didattica della faculty e la “temperatura emotiva” dell’interazione tra docenti di qualità e discenti con background altamente selezionati rappresentano ancora il fattore di distintività tra un buon programma e un programma “memorabile”. In questo senso i programmi Executive MBA acquisiscono un profilo “ibrido”, ossia superano la dicotomia online vs. fisico e diventano un’esperienza unica, continua, che si massimizza grazie all’ibridazione dei diversi processi di apprendimento. La principale differenza tra il campione americano e quello italiano è stata la richiesta forte di soluzioni tecnologiche di collaborative working espresso dagli applicant di oltreoceano rispetto a quelli nostrani, che anche per l’interazione tra colleghi continuano in larga parte a preferire la concomitanza fisica del lavoro di gruppo tradizionale.

SDA Bocconi School of Management

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