Grazie ad una partnership tra SDA Bocconi School of Management e la Price School of Public Policy della University of Southern California, una delegazione di 8 studenti di tutto il mondo ha studiato per alcuni mesi il caso della Protezione Civile italiana e il 1° giugno scorso, presso la sede del Dipartimento di Protezione Civile di via Vitorchiano a Roma, ha presentato l’analisi condotta, focalizzata sul ruolo dei social media nella gestione delle emergenze. Tra i diversi temi, gli studenti hanno messo in luce come il modello italiano di protezione civile sia una sorta di ‘crowdsourcing offline’, ovvero un’attività co-prodotta da una pluralità di attori, pubblici e privati, che collaborano in caso di emergenze e tra i quali spicca il variegato e super-specializzato mondo del volontariato. Una specie di piattaforma per nulla virtuale, che sembra aver anticipato i modelli di collaborazione post web 2.0.
L’iniziativa è il frutto di una consolidata relazione tra le due Scuole, entrambe impegnate nello sviluppo di competenze manageriali per il public interest. “Dopo due anni di collaborazione Price School of Public Policy ha deciso di siglare un accordo triennale con SDA Bocconi per l’organizzazione di un Summer Lab durante il quale gli studenti californiani realizzeranno un progetto di consulenza per amministrazioni italiane”, dice Veronica Vecchi, SDA Professor di Public Management and Policy e responsabile del coordinamento del Summer Lab per Price School of Public Policy.
Eric Heikkila, docente Price School, che guidava il gruppo di studenti ha spiegato le ragioni del successo dell’edizione appena conclusa: “Uno dei migliori progetti sul campo mai realizzati nell’ambito della partnership, grazie soprattutto alla grande disponibilità a collaborare alla nostra ricerca dei dirigenti e funzionari del Dipartimento della Protezione Civile e del mondo che ruota attorno a questa funzione: i nostri studenti hanno imparato molto”.
Tra gli esperti che gli studenti hanno intervistato per realizzare la loro analisi anche Luca Calzolari, di Cervelli in Azione, esperto di comunicazione del rischio e dell’emergenza ed editore di ilgiornaledellaprotezionecivile.it, che ha raccontato agli studenti alcune esperienze di utilizzo dei social media nell’universo di Protezione Civile. Gli studenti hanno poi incontrato Sergio Visci di Siemens Healthcare e MariaChiara Roti di Fondazione Rava, che hanno dato loro ulteriori spunti di riflessione, rispettivamente, sulle potenzialità dei servizi IT per porre al centro l’utente/cittadino e sull’esperienza della Fondazione Rava nella ricostruzione post-terremoto di alcune scuole in centro Italia attraverso la mobilitazione delle competenze diffuse prima che delle risorse finanziarie.
“Eravamo sicuri che gli studenti stranieri avrebbero trovato interessante il caso della Protezione Civile italiana: il suo modello organizzativo, più simile ad una ‘rete’ di collaborazioni orizzontali, dove il privato e il terzo settore sono protagonisti, che ad una pubblica amministrazione tradizionale, è un modello che potrebbe ispirare anche altri servizi pubblici in Italia e all’estero”, dice Raffaella Saporito, Direttore Executive Master in Management delle Amministrazioni Pubbliche - EMMAP, coinvolta nell’iniziativa.
Per Roberto Giarola, dirigente del Dipartimento che ha seguito il progetto con le due università sin dai primi sviluppi, la collaborazione è stata di grande utilità: “farci studiare da occhi esterni è stata un’esperienza molto interessante, che ci ha permesso di riflettere sui nostri punti di forza – come il nostro modello organizzativo a rete – e anche sulle prospettive di sviluppo: abbiamo ricevuto spunti molto interessanti su come potenziare in maniera intelligente e ‘contemporanea’ la nostra presenza sui social network, facendo soprattutto leva sul fatto che noi siamo ‘web’ per natura”.
SDA Bocconi School of Management