a cura di Piero Almiento, SDA Professor di Marketing.
Proprietari di un castello che non possiamo mantenere. Così viviamo in Italia: da nobili decaduti. Dispiace vedere le facciate invecchiate e i giardini non curati, ma il problema vero è che non si mette insieme il pranzo con la cena.
Nel mondo, l’Italia è il Paese con la più alta concentrazione di beni culturali (record dei beni iscritti alla lista del Patrimonio Unesco) e ben oltre il 50% delle opere d’arte. Abbiamo le più famose città d’arte e ogni piccolo centro può vantare almeno una piazza, una chiesa di valore, un’opera d’arte significativa. Dovrebbe essere la nostra miniera d’oro, invece testimonia le nostre carenze in fatto di mentalità, competenze e capacità di pianificazione.
Pesa la scarsa cultura di marketing, diffusa ai diversi livelli compreso quello politico, che riduce gli investimenti. Il marketing, però, manca anche a livello manageriale, così non si riesce a reperire dai privati le risorse necessarie a restaurare o mantenere un bene culturale e, ancor meno, si può farne una fonte di produzione di ricchezza, di occupazione e di sviluppo economico. Eppure basterebbe l’esempio del Louvre a Parigi che, da solo, incassa più di tutti i musei pubblici italiani messi insieme.
In questa occasione, però, ci concentreremo su come il marketing e il crowdfunding possano essere una potente soluzione per aumentare le risorse da investire in questo settore strategico. Ci serviremo anche di un recente caso di successo, il progetto “#operapertutti” della “Fondazione Teatro del Maggio Fiorentino”.
SDA Bocconi School of Management