Oltre il valore delle cose: un progetto in sinergia con NP&COOP

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Questa è una storia di social innovation e sharing delle competenze. Sembrano concetti astratti ma sono fatti che accadono realmente.

Metti insieme un gruppo di giovani studenti del Master NP&COOP, una lezione di social innovation e un’associazione che aveva bisogno di nuove idee. Parte da qui “La Casa del Riuso”, un progetto per creare e condividere valore dando nuova vita agli oggetti e sostenendo il lavoro e la dignità alle persone.

L'idea nasce a Rozzano dall'iniziativa di un gruppo di appassionati restauratori sensibili ai temi della sostenibiltà ambientale e del riciclo.Il modello operativo adottatto dall’associazione è semplice e le ambizioni sono numerose. La Casa effettua sgomberi nella città di Milano e riceve donazioni di oggetti e mobili. Attraverso il processo di upcycling poi, restaura e restituisce valore a tutte le cose che, almeno in apparenza, non sono più utilizzabili. In questo modo intende generare un ciclo positivo continuo che non ammette prodotti di scarto perché le materie vengono costantemente riutilizzate.

Il progetto si amplia quando alcuni gli studenti del Master NP&COOP entrano a far parte del gruppo a fianco del comitato direttivo mettendo a disposizione le competenze apprese in aula. I ragazzi hanno predisposto un business plan ambizioso per ampliare il progetto, trasformandolo addirittura nella loro tesi conclusiva del Master.

Nascono sinergie con altre associazioni presenti sul territorio il concetto di upcycling diviene la filosofia portante nonostante sia, ancora poco noto in Italia. 

«La grande potenzialità del progetto sta nel fatto che tutti noi abbiamo case piene di cose accumulate in modo seriale. Cose di cui prima o poi vorremo liberarci. Con La Casa del Riuso offriamo un servizio di sgombero a prezzi vantaggiosi e se se troviamo oggetti recuperabili li restauriamo e li rivendiamo nel nostro store a Rozzano», spiegano i ragazzi del Master. «Il riciclo diventerà un tema chiave dei prossimi anni. Le ultime direttive dell'Unione Europea impongono il recupero del 65% di tutti i prodotti immessi sul mercato e dell'85% di quelli elettronici».

La Casa del Riuso attraverso l’inserimento lavorativo, si avvale  del contributo di persone ad alto rischio di esclusione dal mercato del lavoro. Dallo scorso febbraio ha impiegato 20 operatori, tre dei quali impiegati ed i restanti volontari, ma siamo solo agli inizi.
Le ultime novità introdotte sono un servizio di riparazioni a prezzi calmierati per anziani con pensione minima e l’apertura di un temporary shop all'Isola, “il quartiere vintage di Milano”. Alcune imprese della zona, inoltre, per realizzare interventi di responsabilità sociale sul territorio stanno collaborando con la Casa: Leroy Merlin, ad esempio, ha regalato i mobili dei suoi uffici in corso di ristrutturazione.

La Casa del Riuso si ingrandisce giorno dopo giorno, grazie al network naturale che si è generato tra studenti, cittadini attivi e associazioni del territorio, uniti tutti dalla voglia di migliorare la qualità della vita nelle nostre città.

SDA Bocconi School of Management

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