
- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 14 Ott 2025
- 16,5 giorni
- Class
- Italiano
Accrescere le proprie competenze manageriali con un approccio globale all’azienda andando oltre lo stretto perimetro delle proprie responsabilità specifiche
Giornalista: chi era costui? Non passerà molto prima che qualcuno cominci a chiederselo. Anche se non espressa in questi termini, la questione sembrava aleggiare nell’ultimo incontro del ciclo “Leadership Series” del Full-time MBA che ha avuto come protagonista Sarah Varetto, European Director for News Development, Sky News, nonché giornalista di spicco della rete televisiva. Nel suo ruolo sarebbe stato facile indossare i panni del difensore d’ufficio di una funzione e di una categoria, liquidando come “non giornalistici” i contenuti informativi che sgorgano dalle varie fonti della rete. Invece Varetto ha saputo affrontare la complessa questione del giornalismo ai tempi dei blog, dei social, di YouTube in maniera “laica” e per niente corporativa. Ma mettendo i puntini sulle i della parola informazione.
Informazione che è ormai un asset strategico anche per realtà che fino a poco tempo fa non appartenevano al mondo dei media. “Stiamo affrontando una sfida epocale”, esordisce Varetto. “Fino a pochi anni fa i nostri competitor erano gli altri network televisivi nazionali, oggi il primo info-provider è Facebook. Prendete l’indice Dow Jones: negli ultimi cinque anni la top five è completamente cambiata, ora ai vertici ci sono i Tech Giants, sono loro i nuovi competitor globali. Nell’informazione come nell’entertainment”.
Ma con i giocatori sono cambiate anche le regole del gioco: “Da giornalista io sono responsabile di quello che dico in TV, e il mio editore con me”, sottolinea la giornalista. “Questo però non vale per l’informazione prodotta dai Tech Giants: Facebook o YouTube, per esempio, non rispondono dei contenuti che pubblicano. Nessuno discute che le piattaforme social abbiano ampliato la fruibilità e la velocità dell’informazione e che la loro concorrenza sia uno stimolo positivo per i media tradizionali. Ma mi chiedo perché non debba valere anche per loro la parola chiave di questo mestiere: responsabilità”.
Se l’arena si allarga bisogna trovare nuove strategie per vincere. Secondo Varetto sono tre i fronti d’azione: “la competizione ora è sui contenuti, sulla user experience e sulle piattaforme. Noi per esempio non possiamo più pensarci solo come un’azienda televisiva perché lo streaming è diventato il veicolo di diffusione più importante”. Ma canali ed esperienza di fruizione ruotano intorno ai contenuti, che restano il vero prodotto dell’industria culturale e che nell’era della proliferazione digitale devono fronteggiare il rischio della “commoditization”. “Per questo”, conclude Varetto “la sfida del nuovo non deve mai farci dimenticare che i principali fattori competitivi sono la qualità e l’unicità dei contenuti”. Ingredienti base, da sempre, di ogni storia di successo.
SDA Bocconi School of Management
Accrescere le proprie competenze manageriali con un approccio globale all’azienda andando oltre lo stretto perimetro delle proprie responsabilità specifiche
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