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Per offrire alle organizzazione sportive know-how, logiche e strumenti aziendali in grado di supportarne e “professionalizzarne” la gestione e le attività manageriali.
Milano, 10 Giugno 2019
Per il terzo anno consecutivo la NBPA (il sindacato dei giocatori NBA) organizza in SDA Bocconi School of Management il programma “Branding in the Global Economy” rivolto agli attuali giocatori della Lega cestistica più importante e spettacolare del mondo. Il programma, diretto dai Professori Dino Ruta e Emanuela Prandelli, fa parte della International Business Academy (IBA) lanciata da NBPA per far fronte alla crescente necessità dei propri 450 giocatori di conoscere e vivere la dimensione internazionale anche dal punto di vista economico-manageriale.
Prenderanno parte al programma, con indicate tra parentesi le squadre in cui hanno militato nella stagione 2018/2019: Zaza Pachulia (Detroit Pistons), Josè Manuel Calderon (Detroit Pistons), Cristiano Felicio (Chicago Bulls), Bodgan Bogdanovic (Sacramento Kings), Axel Toupane (Olympiacos Piraeus), Al-Farouq Aminu (Portland Trail Blazers), Moe Harkless (Portland Trail Blazers), Evan Turner (Portland Trail Blazers), Brandon Paul (Zhejiang Golden Bulls), Kyle Anderson (Memphis Grizzlies), Langston Galloway (Detroit Pistons), Rudy Gay (San Antonio Spurs) e Amedeo Della Valle (Olimpia Milano). Questi giocatori provengono da ben nove paesi diversi: Georgia, Francia, Spagna, Brasile, Serbia, Nigeria, Stati Uniti, Porto Rico e Italia.
“I giocatori NBA sono dei veri e propri brand internazionali”, spiega Dino Ruta, “con tifosi, media e appassionati che ne seguono le gesta in ogni parte del mondo. Per aiutare i giocatori nello sviluppo e nel consolidamento del loro Brand cerchiamo di fornire loro tutti gli strumenti necessari, mettendoli anche a contatto con esperienze di grande successo in diversi settori, come il fashion e il food. L’internazionalità dell’NBA è dimostrata anche dal fatto che 1 giocatore NBA su 4 non è americano. Di conseguenza questo risulta avere un impatto fortissimo sui team e sugli stessi giocatori che devono per questo essere bravi a gestire la dimensione cross-cultural dentro e fuori dal campo. Atleti più consapevoli e formati dal punto di vista manageriale potranno così raggiungere risultati di altissimo profilo anche fuori dal campo”.
La IBA nasce nel 2017 proprio con l’obiettivo di dare una formazione di business globale ad atleti che vivono e giocano in NBA, una realtà americana che ha ormai una dimensione globale e che promuove valori multi-culturali.
“La NBPA ha scelto la SDA Bocconi”, prosegue Ruta, “perché ha riconosciuto in particolare nello Sport Knowledge Center, (fondato nel 2013), un centro di eccellenza internazionale per lo sviluppo dei temi di business e management dello sport, e in Milano un contesto sempre in movimento riguardo ai temi della creatività e dei valori intangibili associati ai grandi brand”.
Il programma sarà costituito da un mix di lezioni, testimonianze e visite. In particolare i giocatori avranno modo di confrontarsi con rappresentanti del mondo della moda (LVMH, Marcelo Burlon, SSAM, Stone Island), dell’alberghiero di lusso (Bvglari Hotels) e del wine (Frescobaldi). “Il vero punto di forza del programma”, sostiene Emanuela Prandelli, “è quello di consentire una vera esperienza immersiva nel mondo del luxury branding, con l’opportunità di coniugare gli insegnamenti chiave di alcuni dei marchi di maggior successo nell’alto di gamma con un action plan individuale, volto a consentire ai giocatori di mettere immediatamente in pratica quanto appreso in aula per sviluppare il proprio business personale.”
Matteo Zuretti, Chief of International Relations and Marketing, “Il programma IBA arriva quest’anno alla sua terza edizione, dimostrando quanto NBPA creda nel valore della formazione e del branding personale di ogni atleta. La rinnovata partnership con Bocconi è garanzia di continuità ma anche di innovazione, vista la costante evoluzione nella proposta che con il Prof.Ruta e la Prof.ssa Prandelli abbiamo costruito. L’obiettivo è sempre quello di mettere nelle condizioni migliori i giocatori di essere consapevoli delle opportunità presenti nel mercato globale”.
Per offrire alle organizzazione sportive know-how, logiche e strumenti aziendali in grado di supportarne e “professionalizzarne” la gestione e le attività manageriali.