Il giorno in cui discuto la mia tesi di laurea in Marketing io, studentessa di sociologia e lavoratrice a tempo pieno, provo un grande senso di liberazione: finalmente posso “solo” lavorare e riscoprire la gioia del tempo libero notturno, dei week end e delle ferie. Seguono convivenza, matrimonio, due figli, due gatti e un numero crescente di responsabilità aziendali fino alla Dirigenza. 44 anni oggi, donna, mamma, manager, amica, sorella, figlia: un bouquet quasi impossibile di ruoli da tenere insieme in sole 24 ore.
Poi all’improvviso arriva l’EMBA a Roma e il sogno che la distanza da Milano mi aveva costretto a chiudere nel cassetto insieme ai libri è li davanti a me. L’emozione lascia presto il posto alla perplessità: sarò abbastanza intelligente? Riuscirò a passare gli esami? Troverò ancora la forza e il tempo di studiare? E come gestirò la famiglia nel weekend? Chi preparerà il pranzo e la cena? E tra infiniti se, numerosi ma e una dose generosa di come e quando trovo finalmente la risposta nello sguardo fiero di mia figlia che mi mostra il suo ennesimo 10 e lode in matematica.
In quel momento percepisco chiaramente la sua strada davanti a me e mischio il ricordo della mia fatica con la realtà della sua soddisfazione. Decido che il mio esempio vale più di mille parole. Mi dico che per noi donne la nostra vita professionale è disseminata di difficoltà quotidiane e compromessi impossibili ma diventare mamma non deve voler dire perdere identità, talenti ed ambizioni. Capisco che riuscire a farlo io oggi significherà dare a lei il coraggio di provare domani.
Una settimana dopo mi ritrovo seduta in un’aula con vista sul Cupolone, il freezer di casa straripante e la promessa di qualche aiuto aggiuntivo in famiglia. Io di nuovo studentessa tra i libri (digitali), con ancora più entusiasmo, pronta ad accumulare nuove competenze da portare in azienda, a riscoprire e sviluppare ogni mia più recondita capacità di tenuta fisica e mentale. Scopro presto che EMBA a Roma vuol dire una classe più piccola ma molto coesa, il tipico calore delle persone del centro-sud e un sistema di relazioni molto più prezioso ed esteso di quanto immaginassi. Lo studio condiviso ci aiuta a sedimentare rapporti professionali e di amicizia, in un network che mano mano si allarga e coinvolge i colleghi degli EMBA precedenti e quelli che condividono il nostro percorso da Milano. Modulo dopo modulo dimentico la fatica (tanta!) e cresce la soddisfazione.
EMBA ha veramente cambiato il mio modo di affrontare la vita professionale e personale. EMBA non è solo un master: è un viaggio dentro me stessa dal quale sono certa uscirò pronta a vivere un nuovo futuro.
Maria Vittoria Giancola